TERMINI DI RIVOLTA
Dieci piccoli termini rinchiusi in una stamberga. Camminano dal tavolo alla finestra, che dà sul prato, quasi a filo d’erba. In fila, uno dietro l’altro, sognano un uso romanzato: delle storie da portare fuori complesse, e se no, smussate a suon di lima, perché la lima è musica se usata sulle parole. E’ acqua, è aceto, è olio, è sale. Condite con la cucchiara di legno, quella fissata a parete con un chiodo arrugginito. E nel sognarsi fuori sul prato, cercano di ascoltare i suoni delle parole, dei loro nomi: i loro suoni. Si accarezzano, si amano, sempre dal tavolo alla finestra.
Quel giorno, poi, la finestra, lasciata aperta e con la chiave inserita, ha permesso loro di scappare, ma cadendo sul manto verde alcuni sono rimasti feriti, chi la gambetta, chi l’accento, e cercando alcuni di mettersi all’inseguimento di una stella che illiminasse i propri significati. Parole, parole. Dieci volte tanto.
© disegno di Stefania Morgante
© testo di Raffaele Rutigliano