minimalia

Una nuova serie di scatti. Bruno, solo nella stanza, contemplava le sue ultime realizzazioni. Eliana odiava quella sua fissazione. «È solo pornografia», era solita sentenziare. «È architettura, amore», replicava lui, «Lo studio architettonico del tuo corpo». Come se considerare il suo aspetto una struttura, un oggetto, potesse farla sentire meglio.leggi »

Quando la nonna cadde, tutti rimanemmo come paralizzati. Eravamo stati così esasperati, nel corso degli anni, dalle sue paure, che d’improvviso non sapevamo più che cosa fare. L’evento che tutti eravamo stati preparati a temere si era verificato. Mio fratello e io eravamo scettici in proposito, ma eccola lì, laleggi »

Poso la scatola sul tavolo del soggiorno. Abbandono la giacca sulla sedia. Lo sguardo mi cade sulle pattine, che ho buttato sotto il calorifero. Per fortuna Ada non è più qui a ossessionarmi con la sua mania per le pulizie. Già me la sento nella testa: «Quante volte ti holeggi »

Mi chiamo Petra Stuttgart, ma non è il mio vero nome. Dicono che dovrei avere circa trentacinque anni, e così c’è scritto sulla mia carta d’identità. La data sul documento è quella della mia nascita, il 14 febbraio. Di trentacinque anni fa. Ma non è la mia vera data dileggi »