
Il protagonista del sogno sono io che sogno.
Come sempre.
Sì, come sempre, mi percepisco sdoppiato. Io che sogno il mio doppio che sogna me che sogno.
E in questo sogno ci sono anch’io, naturalmente.
Naturalmente.
E qual è esattamente la natura della mia presenza in questo sogno, o sarebbe meglio dire in questi sogni?
Non la seguo, dottoressa.
Ma dai, Sigmund, hai capito benissimo la mia domanda. Non fare finta di non sapere dov’è che voglio andare a parare.
No, davve.
Nel tuo sogno la mia è una presenza erotica?
Non la se.
È una presenza erotica o no?
È una presenza.
Sigmund.
Erotica.
Bene, almeno per oggi, con questa tua ammissione abbiamo fatto un bel passo avanti.
Ma verso dove esattamente, dottoressa?
©Davide Marchetta