Sigmund

Sergio Fiorentino, Il doppio sogno

Il protagonista del sogno sono io che sogno.
Come sempre.
Sì, come sempre, mi percepisco sdoppiato. Io che sogno il mio doppio che sogna me che sogno.
E in questo sogno ci sono anch’io, naturalmente.
Naturalmente.
E qual è esattamente la natura della mia presenza in questo sogno, o sarebbe meglio dire in questi sogni?
Non la seguo, dottoressa.
Ma dai, Sigmund, hai capito benissimo la mia domanda. Non fare finta di non sapere dov’è che voglio andare a parare.
No, davve.
Nel tuo sogno la mia è una presenza erotica?
Non la se.
È una presenza erotica o no?
È una presenza.
Sigmund.
Erotica.
Bene, almeno per oggi, con questa tua ammissione abbiamo fatto un bel passo avanti.
Ma verso dove esattamente, dottoressa?

©Davide Marchetta

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