Nel 2040 avrò ventisei anni e mezzo, quasi ventisette, e posso anticiparvi che le auto non voleranno. I robot non faranno le cose al posto degli uomini, non più di quanto lo facciano già adesso.
Saranno solo più aerodinamici e con interfacce più gradevoli.
Esiste già un prototipo di cane robot, non si capisce tanto che dovrebbe rappresentare un animale ma so che si chiama Big Dog, prodotto dalla Boston Dynamics. Si tratta di un bauletto con le zampine storte, visto di lato somiglia più ad Alien, sa fare tante cose, è votato a salvare le persone in situazioni molto pericolose e costa quanto un’Alfa Romeo Stelvio. Tra meno di quindici anni, quell’aborto d’arte moderna somiglierà a un levriero, sarà ricoperto di ecopelle, farà puzzette e ti guarderà con occhi adoranti, come un cane vero che ti implora per ricevere una briciola del tuo pranzo.
Il progresso.
La cosa davvero interessante che succederà nel 2040 riguarda la mente umana: essa verrà aumentata grazie ai nanorobot e si fonderà col Cloud, cioè con la rete di server remoti che archiviano e
gestiscono i dati di tutti gli utenti del mondo. Ricordi e pensieri verranno archiviati come fossero fotografie o video, quindi non scorderemo più nulla. Gli uomini potranno avvalersi di questo
presidio durante le liti, ogni recriminazione verrà supportata da prove, date, luoghi precisi, nessun affronto sarà dimenticato. Quella zolla di terriccio caduta sul balcone dal piano di sopra potrà essere
tirata fuori dal Cloud, con tanto di orario e composizione chimica, durante tutte le riunioni di condominio e ogni volta che si incontrerà il vicino per le scale. Non esisterà più prescrizione, se un
compagno d’asilo ti ruberà la matita, a sessant’anni potrai continuare a rinfacciarglielo, ricorderai perfettamente la frustrazione provata e descriverai i danni emotivi che l’episodio ti ha causato. L’altro ti
perseguiterà rinfacciandoti a sua volta che quando hai detto tutto alla maestra, questa ha provveduto a dargli uno scapaccione sul sedere perché non era la prima volta che litigavate, creandogli un
trauma incalcolabile, ma lui l’ha calcolato lo stesso e faranno circa ventimila euro. Il progresso.
Questi nanorobot verranno impiantati nel DNA umano e ci collegheranno indissolubilmente a Internet. A nessuno converrà rifiutare tale opportunità perché senza di essa diventerà impossibile
affrontare la burocrazia o prenotare un esame diagnostico, diventerà un mezzo essenziale e imprescindibile per fare qualunque cosa. In Israele hanno già usato le nanotecnologie su uno scarafaggio che è effettivamente diventato più abile e intelligente grazie alla fusione con la Rete e pare abbia già superato uno dei casting del Grande Fratello. Quando gli uomini verranno collegati al Cloud, i primi ad
approfittare di questa straordinaria opportunità saranno i gestori dei siti porno, i quali offriranno esperienze sempre più realistiche e coinvolgenti, tipo pop up e menu a tendina abilitati inconsciamente
mentre si risponde “sì” col pensiero a un questionario dell’INPS.
Verranno creati dei worm che si infileranno tra le sinapsi dell’uomo, questo comincerà a sentire delle voci che promuoveranno compagnie telefoniche e servizi luce e gas, che sussurreranno durante i sogni e canteranno jingle pubblicitari, anche ore pasti.
Ricordi e pensieri verranno venduti a pacchetti alle varie aziende, gli influencer ci rifileranno beveroni dietetici acquistabili col loro codice sconto, tramite starnuto, come nelle aste dove è sufficiente
grattarsi il naso per portarsi a casa un posacenere Luigi XV del valore di due reni e mezzo.
Si potrà televotare durante i reality tramite una Brain App e con essa sarà anche possibile esprimere la propria preferenza alle elezioni politiche. Si calcola che la percentuale di rischio che Maria De
Filippi diventi Presidente della Repubblica sia elevato. Il progresso.
I nostalgici cronici saranno lieti di scoprire che nel 2040 le promozioni dei divani e dei materassi non saranno ancora terminate e un ologramma di Giorgio Mastrota si stupirà ancora dei prezzi
bassissimi dei quali dovremmo approfittare.
I tribunali italiani dovranno ancora smaltire cause intentate nel secolo precedente ma mentre si esamineranno i calendari per spostare le date delle udienze, i segretari potranno controllare i loro
social tramite battito di ciglia.
Sarà ancora in galera, l’amico mio Benedetto. A sedici anni comincerà a lavorare per l’azienda di famiglia che produce latte, sette mucche da accudire e un mutuo ventennale. Quattro anni dopo ci sarà un massacro, diranno che gli allevatori della zona litigavano sempre per un pascolo e non crederanno al fatto che quel giorno Benni stava accudendo il bestiame e non ci pensava proprio ad andare in giro a combinare guai. Un testimone oculare riferirà alla polizia che l’assassino portava una maschera, uno dei presidenti.
Ma chi? Mattarella o Cossiga? Ma no, mi sembrava più Kennedy, ma mi potrei sbagliare, affermerà. Poi, un poliziotto prenderà in mano la situazione e gli farà capire che quel sorriso da cowboy anni
Settanta non era una maschera e sì, poteva ricordare anche Mike Bongiorno, il tipo è quello, ma guarda, non vedi che è uguale uguale a Benedetto il bovaro? Certo, ci può stare, potrebbe essere. Benni si
farà trentadue anni di carcere da innocente perché somiglia a Kennedy ma anche un po’ a Bongiorno.
Nel 2040 le auto non voleranno, il cervello umano sarà ancora più intelligente e saprà elaborare modi sempre più scaltri per imbrogliare e truffare, le penne lisce resteranno invendute ma saranno sempre prodotte per una questione di principio e il magistrato che nel 2076 scoprirà la differenza tra Benedetto, Kennedy e Mike Bongiorno fonderà un partito politico.
©Ale Ortica