FREE TO DECIDE
«Oh cazzo! Ma come ti sei permesso?»
«Dài, forza… ritenta e sarai più fortunato…»
«Davvero, non capisco questo tuo intrometterti nelle…»
«Ah, non lo capisci? Hai bisogno di un disegnino?»
«Cosa aveva di sbagliato?»
«Ascoltami bene, segui il mio ragionamento, sono sicuro ci arriverai anche tu…»
«Quindi?»
«Sei pronto?»
«Spara…»
«Dedichiamo metà della nostra vita alla ricerca della fottuta Lampada del Genio. Ci immergiamo nei letamai del Bangladesh e sguazziamo tra i fanghi dell’Eufrate, sbattiamo il culo sulle rocce appuntite della Cappadocia e respiriamo metà della sabbia del deserto dei Gobi, se controlliamo bene dovremmo ancora trovare qualcuna di quelle maledette sanguisughe amazzoniche attaccate alle palle. Infine…»
«Infine la troviamo!»
«Cazzo, sì! La troviamo e la strofiniamo! E il Genio esiste davvero!»
«Ma scopriamo subito che c’è la fregatura: i desideri che ci sono concessi sono soltanto due, uno a testa…»
«Bravo! E tu che fai? Sprechi il tuo chiedendo di eliminare tutte le zanzare dal mondo!»
«Eccolo! Sapevo che eri un radical chic del cazzo! Sentiamo, avrei dovuto chiedere la pace universale? La scomparsa della morte in generale? Sono sempre stato più pratico di te! Piccoli passi per un’umanità migliore!»
«Forza, riprovaci. Il Genio sta aspettando…»
«Allora, Genio: visto che le zanzare piacciono al mio collega, vorrei che esistesse una forza magnetica per cui ai ciclisti sia del tutto impossibile camminare affiancati. Tipo quelle bamboline che non si rovesciano mai: o davanti, o dietro. Mai affiancati!»
«…»
«Bene, adesso tocca a te, forza, sapientone…»
«Genio, vorrei che ci facessi tornare indietro nel tempo, a un attimo prima che esprimessimo i nostri desideri…»
«Cazzo, l’hai rifatto!»
«Ma ti rendi conto di quanto sei idiota? I ciclisti, diobono!»
«Genio, senti a me… vorrei non dovermi più fare la barba…»
«Genio, riportaci indietro nel tempo…»
«Genio, vorrei avere il fisico di un culturista…»
«Genio, rewind…»
«Genio, che Angelina Jolie si innamori di me!»
«Genio, già sai…»
«Basta! Sei insopportabile! Allora esprimi prima il tuo, no? Così magari mi viene l’ispirazione…»
«Manco morto. In base al tuo, poi io esprimo il mio. Lo sanno tutti che sono più saggio di te. E direi che i fatti mi stiano dando ragione…»
«Ah, sì? Allora preparati…»
«Sentiamo un po’…»
«Genio, la cosa che voglio di più al mondo è poter esprimere il desiderio del mio collega…»
«…»
«Ah! Adesso stai zitto, eh?»
«Brutto figlio di…»
«E, Genio, ‘ste zanzare… togliamocele dai coglioni, dài…»
© Alessandro Morbidelli, 2017