Oroscopo d’autore [8] di Alessandro Morbidelli

Walt Whitman

 

Oroscopo d’Autore (Walt Whitman)
Oroscopo tratto da “Foglie d’erba” di Walt Whitman (Rizzoli Bur/Poesia),
dedicato ai caffè sospesi, in sospeso, corretti, senza zucchero…

ARIETE: Non è ciò che ti aspetti, è più abbordabile, più vicino, più facile. Le cose non sono scacciate dai posti che occupavano prima. L’impalpabile alimento che tutte le cose ti forniscono a ogni ora del giorno, come un possente uccello sulle sue ali libere, lieto solca gli spazi più eccelsi montando al cielo, tale il pensiero che di te scivola. Questa è l’erba che cresce dovunque sia l’acqua e la terra. Questa è l’aria comune che bagna il globo. Credevi che il suono del tuo nome si potesse pronunziare soltanto in due o tre modi?

TORO: Fermati con chi vuoi oggi e questa notte, e ti impadronirai dell’origine di tutti i poemi. Non prendere più le cose di seconda o terza mano, né guardare con gli occhi dei morti, né nutrirti di fantasmi libreschi. In questo momento, in cui siedi pensoso e solitario, struggendoti, sai che altri uomini, in altre terre, sono pensosi e si struggono. E che potresti vederli, alzando gli occhi. Lillà, astro ed uccello intrecciati laggiù con il canto della tua anima, là, nei pini odorosi, nei cedri neri e velati. E tu in mezzo a loro, e la loro memoria da mantenere sempre.

GEMELLI: Verso una sfera sconosciuta più reale di quanto immaginassi, più immediata, che saetta intorno a te raggi che svegliano, Addio! Uomini e donne che affollano le strade che cosa sono se non polvere e bagliori? Non eseguire marce solo per i vincitori, esegui marce per gli sconfitti e gli uccisi. Quadri di primavere in fiore e case e fattorie, sere del Quarto-mese al tramonto, con grigi vapori trasparenti e luminosi. Torrenti d’oro giallo del sontuoso, indolente, declinante sole che arde e inonda l’aria. Questi saranno i dipinti che appenderete alle pareti per ricordare.

CANCRO: È bello che la guerra con tutte le sue carneficine debba col tempo completamente scomparire. Pianterai folta la fratellanza, come alberi lungo tutti i fiumi dell’America, lungo le rive dei grandi laghi, per tutte le praterie. Errando col pensiero per l’Universo, vedi il poco che è Buono procedere con moto costante verso l’Immortalità, e il vasto tutto che è Male correre a fondersi, perdersi, dileguare. O Capitano! O mio Capitano! Sorgi, odi le campane, sorgi, per te è issata la bandiera, per te squillano le trombe, per te i fiori e ghirlande legate con i nastri.

LEONE: Nelle foreste del Canadà, l’alce, grosso come un bue, cui i cacciatori non concedono scampo, disperato s’impenna sulle zampe posteriori e springa su le anteriori, gli zoccoli affilati come coltelli. Una foglia d’erba non è meno importante di tutto il percorso quotidiano degli astri. Il più minuscolo germoglio ci dimostra che in realtà non vi è morte, e che se mai c’è stata conduceva alla vita, e non aspetta il termine per arrestarla. Supponi che sia lo stendardo della tua vocazione, fatto col verde tessuto della speranza.

VERGINE: Il sesso tutto comprende, i corpi, le anime, significati, prove, purezze, delicatezze, risultati, promulgazioni, canti, comandi, salute, orgoglio, il mistero materno, il latte del seme, ogni speranza, beneficenza, dono, tutte le passioni, gli amori, le bellezze e delizie della terra, tutti i governi, i giudici, gli dèi, le persone del mondo che hanno sèguito, tutto questo si trova nel sesso come parte di esso, giustificazione di esso. Sorridi, arriva il tuo amante. Puoi assorbirlo, come assorbi cibo, aria, che poi riappaia nella tua forza, nel passo, nel volto?

BILANCIA: A te sembra che ciascuna cosa nella luce, nell’aria, dovrebbe essere felice, chiunque non è rinchiuso in una bara dentro la fossa nera sappia che non deve lamentarsi. La pace è sempre bella, il mito del cielo significa pace e notte. Che sei tu, infine, se non un bambino, compiaciuto dal suono del suo nome, che lo ripete e continua a ripeterlo? Ti fermi in disparte a udirlo – non te ne stanchi mai. Sei per quelli che non vennero mai sottomessi, per uomini e donne il cui carattere non venne mai domo, per quelli che leggi, teorie, convenzioni mai potranno domare.

SCORPIONE: Una grande città è quella che ha gli uomini, le donne più grandi, anche con poche meschine capanne resta la più grande città della terra. Esorta la tua anima. Chinati e indugia a osservare un filo d’erba estivo. L’anima, sempre e per sempre: più a lungo di quanto la terra sarà solida e bruna, di quanto il mare avrà flussi e riflussi. Trovala in ogni cosa. Perché palpiti di vita e d’orgoglio e d’amore. Sei un bambino che esce ogni giorno, e il primo oggetto che osserva, in quello si trasfonde. E quell’oggetto diventa parte di lui per quel giorno o per parte del giorno, o per molti anni o vasti cicli di anni.

SAGITTARIO: Che precipitino flutti umani in te, di giorno e di notte! Quali passioni, vincite, perdite, ardori solcano le acque tue! Quali gorghi di male, di felicità e dolore, ti ostacolano! Quanti curiosi sguardi inquisitori – lampi d’affetto! Ghigno d’invidia, scherno, disprezzo, occhiate di speranza e desiderio! Tu porta – tu arena – tu con le tue file e con i tuoi gruppi che stendono a miriadi! Potessero le tue pietre, le sponde, le facciate narrare le loro incredibili storie; Tu come il mondo stesso multicolore – come la vita infinita, brulicante ed ironica! Tu mascherata, vasta, indicibile mostra e lezione!

CAPRICORNO: Dall’oceano ondoso gentilmente a te giunge una goccia, e sussurra, “Ti amo, tra poco muoio, un lungo cammino ho percorso per guardarti appena, toccarti, perché non potevo morire finché non t’avessi guardato, per timore di perderti poi”. In te vede l’estuario che si dilata e dispiega maestoso, a misura che sfocia nel gran mare. L’opera vostra sa resistere al paragone dei campi aperti, sulla riva del mare? Oh, adesso vedi che la vita non può rivelarti tutto, come non lo può il giorno. Chiunque tu sia, prendi questo bacio, dato a te in particolare, e non dimenticarlo.

ACQUARIO: A partire da quest’ora ti ordini libero di limiti e linee immaginarie, vai ove vuoi, totale e assoluto signore di te, dai ascolto agli altri, considerando bene quello che dicono, t’arresti, ricerchi, ricevi, contempli, dolcemente, ma con volontà incoercibile, ti svincoli dalle remore che trattenerti vorrebbero. Inali grandi sorsate di spazio, l’est e l’ovest sono tuoi, il nord e il sud sono tuoi. Sei più grande e migliore di quanto pensassi, ignoravi di possedere tante virtù. Tu, tu, universale forza gigante di vita, irresistibile, insonne, calma, che l’Umanità, quasi effimero giocattolo reggi come sull’aperta tua palma.

PESCI: Prendete nota, svaniscono le stelle d’argento, la via lattea si sfilaccia, la bianca trama si stacca, trentotto carboni, sinistri e ardenti, scarlatti, pregnanti, che ingiungono di non toccare, ora e d’ora innanzi da queste rive balenano. Avete imparato la lezione solo da quelli che vi ammiravano, erano teneri con voi, vi cedevano il passo? Non avete imparato le più gagliarde lezioni da quelli che vi respingono, che si serrano in schiera contro di voi? o che vi trattano con disprezzo, o vi contendono il passo? Il sole è appena scomparso, la luce ansiosa si è spenta – bruma – nirvana – pace e notte – oblio. L’oggi cede il passo e sparisce. La luce velata degli occhi tornerà a splendere al momento giusto. Sarà la luce che pervade.

© Alessandro Morbidelli, 2015

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