OROSCOPO D’AUTORE
(Carlo Lucarelli)
L’Oroscopo d’Autore è dedicato a Carlo Lucarelli, ospite di Barbara Garlaschelli e dell‘Associazione Tessere Trame, per il buffet letterario Non di solo pane domenica 17 aprile, e al suo nuovo Il tempo delle iene (Einaudi), romanzo imperdibile, tagliato e cucito apposta per i lettori di Sdiario.
ARIETE: prima vista non sembra ci siano altre stanze e potrebbe essere un ambiente molto confortevole, addirittura elegante, se non fosse che tutto, carte nei cassetti, imbottitura del divano, libri squadernati, lenzuola, coperte, farina e taff per l’ingera è sparso per terra. Mettete ordine, orientatevi.
TORO: Sfiniti, sudati, impolverati e sicuramente affamati, alzate gli occhi alla pala che rotea lentamente sul soffitto e masticate tra i denti una lunga bestemmia che comincia con porca putèna d’una vaca boja. Avete bisogno di un periodo di riposo, lavorate troppo.
GEMELLI: Ormai avete rinunciato a trovarci qualcosa di interessante. I rami dell’albero potete esaminarli anche dopo, quindi scendete lungo la strada e cominciate a frugarvi dentro le tasche. Visto mai non troviate il biglietto per la prossima fermata.Vi guiderà lui, ombrello bianco e rosso aperto sulla spalla e in mano una croce di ferro che sembra una grossa chiave.
CANCRO: Capite subito che la pistola non serve, perché l’animale che mormora è un nugolo infinito di mosche, compatto come un muro, che ronza dentro la capanna. E quando gli occhi si abituano al buio, vedete anche attorno a cosa. Sono le persone che non vi vogliono bene, quelle che sono sempre pronte a screditarvi. Lì, per terra, morte d’invidia.
LEONE: In questi giorni vi sembra di aver tirato troppo la corda, così restate in silenzio e in attesa. Un silenzio crescente che vi cadere sulle ginocchia, occhi e bocca spalancati. Poi il silenzio diventa morbido, rotto soltanto dal frusciare dei pipistrelli. Ecco, forse vi conviene chiuderla, la bocca. Tanto non dite niente.
VERGINE: Non avete paura di stare da soli in mezzo alle iene. Non vi muovete mai da là, se non per scendere in paese, ogni tanto, a cercar da mangiare tra i rifiuto. Perché il vostro pane è fatto da persone che non meritano niente, ma che vi attirano, in qualche modo che non sapete spiegare.
BILANCIA: All’inizio pensavate che fosse una defecazione spontanea che accompagna una morte violenta, ma non è così. È soltanto una macchia. Potete pulirla via senza troppa fatica. Dopotutto, mica è morto qualcuno. Sul pavimento ci sono sorprese ogni giorno, ma voi dovete smetterla di usare troppo la fantasia.
SCORPIONE: È come avere una manciata di tessere che sembrano figurare un disegno ma hanno i bordi che non combaciano. Imparerete un po’ di cose. Mani piccole. Lasciatevi sommergere dai pensieri. Ma dai pensieri belli, non da quelli di una notte in cui ogni capo si appiccica addosso e non si riesce adormire.
SAGITTARIO: Nello stesso momento a tutti e due torneranno in mente le iene, anche se sarà improbabile che ve ne saranno da quelle parti. Ci sarà piuttosto uno struzzo che vi guarderà tra due piccoli tucul di paglia intrecciata, incuriosito e nervoso, pronto a scappare. Voi vi lascerete osservare, affinché la coscienza di quello che siete si tramandi.
CAPRICORNO: È quello il colore dei suoi occhi? È sempre stato quello? Un brivido forte vi scuote e dovete stringere i denti per trattenere un gemito. Se tornerete indietro, fino al villaggio cunama, fino alla concessione, fino alla città, non troverete nessuno. Piombate subito in un sonno profondo come un coma. Quando vi sveglierete, avrete voglia di mangiare qualcosa di salato e starete bene come non siete mai stati.
ACQUARIO: Per quanto sia un ronzino quello che tenete stretto tra le gambe, la concentrazione sul trotto e il mal di schiena che sta tornando non vi permetterà di pensare più di tanto. Rimandate riflessioni sul caso. Cercate un altro momento per prendere decisioni importanti. Adesso riposate le terga. Berrete un sorso d’acqua ghiacciata intorbidita dall’arekì.
PESCI: Ecco cos’è il cafard… un insetto che ti entra dentro l’anima e te la divora piano piano. Ci vorrà ancora un po’ di tempo, quasi un mese. Poi sentirete un grande vuoto, perché il cafard inizierà a morire di fame. Ma non temete, perché i vuoti sono spazi che prima o poi si riempiranno di qualcos’altro. Fosse anche solo di sabbia del deserto. Fina e dorata. Infinita.
© Alesandro Morbidelli, 2016