Giri sempre nell’aria ma non ti depositi mai. A te manca il coraggio della polvere.
Considero un valore la capacità di fermarsi, scegliere un luogo e attendere che qualcosa di noi attecchisca alla terra. Ascoltare lo spazio occupato, dargli il tempo di farsi conoscere, scoprire ciò che ha da offrirci. Stare, semplicemente, adagiarsi tutti in questo verbo che spaventa. Perché “ stare” fa paura, costringe a concentrare l’esistenza in un punto piccolo. STARE ci sottrae l’illusione di essere grandi. Allora scappiamo, sempre, tutti quanti, noi che vogliamo crederci giganti. Viviamo di toccate e fughe per non assumerci la responsabilità della nostra misura piccola. Una misura fragile di cui non dovremmo affatto vergognarci, anzi. Nella fragilità si nasconde l’infinito. Lo si può scorgere osservando quel granello di polvere che resta sulla superficie delle cose.
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