NO PLACE – RosGos

NO PLACE, album firmato da RosGos, chiude una trilogia iniziata nel 2020. Tre album molto intensi che illuminano come pochi i chiaroscuri dell’animo umano e offrono spunti di riflessione sul senso della vita. Riflessioni che diventano urgenti soprattutto in questo periodo storico in cui egotismo e egocentrismo sono imperanti in una società sempre più arida e violenta. Maurizio Vaiani, nome che si cela sotto lo pseudonimo RosGos, coglie tutte le contraddizioni di chi è arrivato al classico giro di boa senza aver trovato una propria dimensione e vive la propria conflittualità / sensibilità in una realtà sempre più distopica. Esiste un senso o un luogo dove trovare requie? La risposta a cui sembra approdare RosGos è ben esemplificata dal titolo e dall’evocativa copertina dell’album: in NESSUN POSTO, siamo come trasparenti foulard trasportati dagli eventi della vita attraverso un paesaggio che non è né buio né luminoso, specchio fedele dell’animo umano. Occupiamo solo per qualche tempo un posto sulla scena della vita e aver consapevolezza di questa fragilità, che non è solo la propria ma anche di chi ci sta accanto, è fondamentale per non esserne travolti. NO PLACE chiude dunque il cerchio tornando esattamente al punto da cui si era partiti: il tempo presente ovvero l’unica dimensione che viviamo veramente. Una dimensione in continuo mutare che riflette tutte le scelte e le esperienze fatte. Accettarsi e accettare è questo il senso il senso del viaggio iniziato con le riflessioni di Lost In The Desert e continuato nel 2022 con gli ultimi di dantesca memoria incontrati in Circles. Ma da un viaggio non si ritorna mai uguali a quando si è partiti ed è per questo motivo che NO PLACE mi piace considerarlo l’album della consapevolezza: consapevolezza di essere diversi l’uno dall’altro, consapevolezza della difficoltà a comunicare e capirsi, ma anche consapevolezza che abbiamo bisogno l’uno dell’altro per affrontare le inevitabili tempeste della vita. La coppia nei suoi fragili equilibri è protagonista dei brani di NO PLACE e diventa quel luogo / non luogo da cui ricominciare. Il bel video di My Cure che ha lanciato l’album e che consiglio di guardare esemplifica al meglio quanto scritto in precedenza. Il video che troverete alla fine di queste righe è invece quello che accompagna le note e le parole di Shelter, struggente ballata i cui temi centrali sono il vuoto e la solitudine. Un percorso emotivo quello che porta a NO PLACE che dimostra la grande sensibilità di chi l’ha concepito e l’ha raccontato. I brani affondano le loro radici in un cantautorato moderno che, dovendolo ricondurre / costringere a canoni universalmente conosciuti, si richiama a personalità come Mark Legan o Leyne Staley.
NO PLACE è uscito per la Beautiful Losers una delle etichette più interessanti del nostro panorama musicale. Oltre al consiglio di sfogliare il catalogo con le varie proposte musicali, aggiungo quello di ascoltare i podcast che Andrea Liuzza propone sul suo canale YouTube.

©Fortunato Mannino

RosGos
Maurizio Vaiani
Beautiful Losers
Andrea Liuzza

Condividi: