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Sono nato fortunato, nonostante fosse venerdì 13. Mia madre ha sempre detto che non credeva alla superstizione, ma le mie tutine avevano un piccolo cornetto rosso ricamato in un angolo; perché fosse di buon auspicio mi ha messo un nome importante, ma io non ho mai avuto bisogno di questileggi »

Due passi e un salto lungo. Carezza a Micky. Tre passi a gambero. Tabellina del quattro. Mamma che piange, mamma che ride, che racconta di me a nonna per telefono. A me piace stare in casa, a lei non tanto. Dice che non è per la ricrescita, la spesa cheleggi »

Gianni fissò la grande marea sotto di sé e decise di telefonarle. Fece il gesto inconsueto in modo meccanico, i telefoni non funzionavano più da ore. Né fissi né cellulari. E, in ogni caso, sapeva bene che lei non avrebbe risposto. Se solo avesse potuto spiegarle quello che pensava. Seleggi »

Indosso maschere. Museruole benigne a misura di prevenzione. Ho un naso burbero: non vuole che gli si rimbocchi le coperte. La maschera, in tempi scaduti, fu il titolo della mia tesi di maturità. Virgilio nelle Georgiche la chiama ora horrenda. Io al lavoro divento servetta muta pur non scorrendo nullaleggi »

Euro Carello

CHI È Torinese, non ha saputo opporsi ad una insopprimibile vocazione ed ha avuto insieme la (felice) sorte di insegnare ed un’attiva partecipazione alla stagione del ’68 e dintorni. Per quindici anni è stato volontario nell’ associazione umanitaria Emergency.Il suo racconto I Corvi sono lì che aspettano ha vinto il XIVleggi »

Alla fine papà ha detto “basta, stasera ti porto al lavoro con me”, e ho preso a saltellare per tutta la casa, evviva! Quando lui alla sera non c’è accendo le luci in ogni stanza e la televisione a tutto volume, e mi addormento a pancia in giù con laleggi »

“Non conosciamo mai la nostra altezza finché non siamo chiamati ad alzarci. E se siamo fedeli al nostro compito arriva al cielo la nostra statura” Emily Dickinson Un viaggio bellissimo. Le spiagge cipria, il solletico delle onde acquamarina se le era meritate davvero. Steso sul bagnasciuga si godeva la brezza,leggi »

Io lo sapevo: alla fine il vero problema sarebbe stato fingere. Fingere di avere paura, fingere gli attacchi di ansia, fingere gli incubi e le insonnie notturne. «Che cosa terribile ci sta succedendo, vero? Questo isolamento è orribile, ci toglie la libertà. Impazziremo tutti» era quello che sentivo dirmi daleggi »

Lungo la strada che si snodava tra alcune colline spoglie, ogni tanto apparivano dei camion militari. Brevi carovane che avanzavano lentamente per qualche minuto, come le spire di un serpente svogliato. Poi quando anche la coda scompariva dallo sguardo, il silenzio si fondeva con l’assenza di movimento. «Non ho maileggi »