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Sticky

Non so fare la valigia. Viaggiare è una delle cose che amo di più, ma non ho mai imparato cosa portarmi dietro. Se dovessi farla per Elena, non sbaglierei un colpo: il tubino nero, un paio di scarpe spavalde di quelle su cui lei vola, un altro paio – stavoltaleggi »

Ci sono giornate come questa, in cui la luce del sole esce improvvisa e spacca l’asfalto bagnato con un riflesso che è al tempo stesso pace e tempesta.È una benedizione, non pare anche a te?Pure se fa freddo, senti di far parte di qualcosa di più grande, che solo perleggi »

Il ventisei marzo lei gli aveva chiesto amicizia su Facebook e lui l’aveva accettata. Subito dopo, lo aveva agganciato scrivendogli su Messenger, complimentandosi per gli articoli che lui pubblicava sul più importante quotidiano della loro città. Sembrava conoscerli a memoria. Astuta, aveva pensato Dante, che era un single di lungoleggi »

Le ultime strisce di notte si sfarinano lente sopra i tetti, un sole guardingo fa capolino tra i comignoli della casa di fronte, ma l’aria è umida e gelata, si infila sotto il pigiama e mi raffredda la schiena.Il cuore è già freddo di suo.Piegato in avanti, i gomiti puntatileggi »

  Prima voce L’alba aveva di nuovo sorpreso Sanya in un letto che non le apparteneva.La ragazza aprì gli occhi, di malavoglia. La stanza aveva un arredo monacale: il letto era poco più di un pagliericcio e a coprirla dal freddo pungente c’era solo una coperta di lana grossa.Nell’aria ristagnavaleggi »

Sono una professoressa di storia dell’arte alle medie, ho i capelli corti, non soffro di vertigini e nel tempo libero faccio pole dance, anche se non mi piace dirlo in giro. Si sa poco di me e ciò che manca la gente se lo inventa. Tipo che mio marito mileggi »

«Quando sotto la pioggia cerchi un riparo invece di ballare, allora ti accorgi che il tempo ti ha cambiato. Da asciutti ci si conserva meglio, ma non è così che si vive. Non è così che si vive.»Kat guarda davanti a sé, tiene gli occhi socchiusi perché c’è un po’leggi »

  Sei del mattino. Il sole debole di aprile si insinua tra i platani spogli del viale, fino al finestrino semiaperto e alle mie dita che tamburellano nervose sul volante. Seguo con occhi distratti le volute azzurre di fumo risucchiate fuori dalla fessura. Sono qui da quasi mezz’ora e Gioleggi »

Con tutto il rispetto per le vongole(ovvero lettera di un’insegnante nativa alle sue classi reali e immaginarie).di Nicoletta Vallorani Sono un’insegnante, figlia di insegnanti, sorella di un’altra insegnante e che, ormai tipo trent’anni fa, ha incontrato l’uomo della sua vita in una scuola disastrata, dove lavoravano insegnanti magnifici. Faceva l’insegnante,leggi »

La medicinadi Anna Martinenghi Infrangibili. Le persone dovrebbero nascere infrangibili: rimbalzare quando cadono, ammaccarsi sulla superficie, ma rimanere intere. Invece noi umani non lo siamo per niente e oggi che dovrebbe essere il giorno più felice della mia vita mi sento a pezzi. Sono rimasta intera alla festa del dipartimento,leggi »