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Somigliamo alle persone che abbiamo più vicine loro hanno i pezzi per completarci Somigliamo alle canzoni che ci fanno alzare il volume alla musica da brividi rimasta sottopelle Somigliamo a ciò che ci resta negli occhi con cui costruiamo ricordi e eredità Somigliamo alle parole che abbiamo sulle labbra quelleleggi »

«Adesso prova a dimenticarmi, coraggio, provaci se sai» . E io no che non so. E finisco spaccata in due, straziata e disfatta. Fuori luogo, sconveniente, selvatica, al mare della mia Terra torno come una cianfrusaglia, come l’allieva dell’ultimo banco. Labile come un racconto. Fragile come un anello di vetroleggi »

Sono storie di ordinaria infelicità, quelle raccontate da Peter Cameron e raccolte nel suo ultimo libro, “Cosa fa la gente tutto il giorno?” (Adelphi, pp. 188, euro 18), storie di ordinaria insoddisfazione. Il libro – che esce nella traduzione di Giuseppina Oneto – raccoglie dodici racconti apparsi per la primaleggi »

Nina: La sua vita è bellissima! Trigorin: Ma che ci trova di particolarmente bello? (guarda l’orologio) Devo andare subito a scrivere. Scusi, non ho tempo… (ride) L’orologio di Trigorin, come tutti gli orologi, procede in avanti, dice che il tempo si trasforma continuamente in passato. Dopo l’incontro con Nina cheleggi »

Una sera papà mi raccontò una storia bellissima. Era bellissima perché me la raccontò proprio lui, che distorie non ne raccontava mai.Seduto sul mio letto minuscolo, aveva una voce sibilante, parole che uscivano come fiato sospeso tra lelabbra troppo fini. Si era appoggiato sull’orlo del materasso e io sentivo cheleggi »

La donna si fermò sulla soglia del locale gettando uno sguardo rapido attorno: la sala della caffetteria-osteria della stazione ferroviaria era gremita di viaggiatori che in quel momento stavano pranzando, ma le ci volle solo una manciata di secondi per individuare il posto migliore per sedersi.Stringendo la borsa nera alleggi »

L’essere è oscuro, se non coincide con l’apparenza All’inizio del secondo atto de Il Gabbiano, “all’ombra di un vecchio tiglio, siedono su una panchina l’Arkadina, Dorn e Masha”: Arkadina (a Masha): Su, alziamoci. (Si alzano entrambe). Mettiamoci l’una accanto all’altra. Tu hai ventidue anni, ed io quasi il doppio. Evgenijleggi »