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LUI è un brav’uomo è un bravo ragazzo è un ottimo studente è un grande lavoratore è un bravo padre è un bravo figlio (salutava sempre) era depresso aveva perso il lavoro aveva paura di perdere il lavoro era stressato era preoccupato aveva paura che (ma non sembrava grave) sileggi »

Una mano in tasca non giustifica la solitudine dell’anima. Anche se mi aiuta a spiare il mondo da una finestra socchiusa.All’esistenza basta pochissimo. Ma la sola idea di una luce non guarisce il tempo. Mette in evidenza oggetti, nient’altro. Poltrona, vaso, telefono, divano, libro, allora, d’improvviso, sono dotati divita propria.leggi »

Lui me lo diceva sempre, che mi amava. Tutti i giorni, tutte le notti, tutte le ore che passavamo insieme. Lo diceva così spesso, che ho finito per crederci anch’io. Nonostante. Nonostante le botte, le cattiverie, le male parole, le piccole crudeltà di tutti i giorni, come negarmi il permessoleggi »

Pensa se fossimo davvero andate in Grecia. Con quel trolley zeppo di roba inutile, io; il tuo zaino Invicta e due costumi dentro, le ciabatte infradito da indiana da metropoli e quella maglietta lunga che fa anche da vestitino, tu. Forse davvero poteva cambiarci le cose, e sì che teleggi »

Devo essere sincero: aspettavo da tempo un nuovo disco di Roberto Fedriga. L’attesa è stata lunga ma non ha deluso le mie aspettative. Prima però di raccontare La Mia Malattia, questo il titolo dell’album, è doveroso fare due passi indietro e ripercorrere brevemente la discografia del cantante bergamasco. Il primoleggi »

Quando è nato mio figlio, mio padre era morto da due anni.Mio figlio e mio padre non si sono incrociati in questo mondo. Ma forse in un altro sì.Due settimane, ha impiegato mio padre a morire, dopo un incidente stradale che lo ha mandato in coma per un’emorragia al cervello.leggi »

«Cocca, ma stai bene? Hai un’aria sbattuta che nemmeno la Pinty dei tempi d’oro dopo una sessione di materasso sfrenato. Solo che lei era sfranta e raggiante, tu sei sfranta e basta.»«Tatty, nessuno ti ha mai detto che hai la delicatezze di un carrarmato nazista mentre invade la Polonia?» replicoleggi »

Finestra con pini e neve

I capelli grigi sciolti sulle spalle, la fronte appoggiata allo stipite della finestra, la donna scosta la tendina con una mano diafana, dalle vene azzurre in rilievo. Il vetro è appannato, le viene voglia di disegnarci sopra con l’indice, come faceva da bambina. Appoggia il dito sul vetro gelato, traccialeggi »