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Mani e pensieri Sarà che non riesco a usarle  bene come vorrei le mie mani, ma potrei restare ore a guardare quelle degli altri. Come si muovono. Come si aprono. Come si chiudono. Come raccolgono gli oggetti. Come accarezzano. Come proteggono. Come colpiscono. Il colore delle mani. Arrossate dal freddo.leggi »

Un estraneo al mio fianco Di quella mattina ricordo che indossavo una mantella rossa e sotto un vestito metà lana e metà stoffa. L’ho sempre odiato, non era nemmeno mio, me l’aveva passato un’amica di mia madre. Allora, però, non potevo scegliermi i vestiti, non perché mia madre fosse unleggi »

Pilastri e cuori Le amiche sono sempre state uno dei pilastri sui cui si appoggia la mia vita. Ho sempre pensato che fossero inamovibili, un po’ come i pilastri, appunto, che reggono ponti e chiese per secoli e secoli, amen. Invece non è così. Le amiche sono esseri umani, nonleggi »

In un periodo in cui l’editoria brucia i libri come fossero fiammiferi e la durata di un qualsiasi testo in libreria dura quanto un battito di ciglia, mi piace l’idea di riproporre su Sdiario, qualche volta, racconti e testi che hanno formato la mia vita di scrittrice, alcuni dei qualileggi »

Scriveva Anais Nin nei suoi Diari  mentre era a New York nel 1935: “Quanta paura dei rapporti c’è qui! Non si parla insieme. Si beve, per ottundere tutte le emozioni e i sentimenti. Non c’è senso di ricchezza, di pienezza, di espansione. Hanno tutti il terrore dell’intimità e di conseguenzaleggi »

Oggi è il 7 ottobre 2013. Mio padre Renzo moriva l’8 ottobre del 2008. Entrambi detestavamo gli anniversari, ma io voglio dire di lui.E oggi navigo a vista per lui, e per chi l’ha amato. Quindi navigo a vista anche per me.E forse, un giorno, questa storia la racconterò perleggi »

Sono le tre del pomeriggio e fa caldo. Molto caldo per essere settembre.Io e Giampaolo, ciascuno armato dei propri mezzi di locomozione – io ruote, lui roller – ci avviamo sull’argine maestro del Po, quello che parte da Malpaga.Non abbiamo mai fatto questo percorso, non sappiamo com’è l’asfalto, se abbastanzaleggi »

Navigare a vista è un’arte, perché tu magari la rotta la conosci ma poi il vento, le correnti, le onde ti portano da un’altra parte. E tu una meta l’avresti anche avuta, ma d’improvviso senti che stai andando ma non  proprio dove volevi. E’ che ti ci stanno portando –leggi »

Michela Sì, Giorgia, è vero, mi piace Michela, te l’ho detto. Quello che proprio non vuoi capire è perché debba parlarne con te, questo tuo ruolo di mediazione. Ma adesso te lo spiego. Io Michela la conosco da tempo, ma sono un ragazzo acqua e sapone, rispettoso, mi vergogno. Tuleggi »