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 Un libro d’amore La lettera, stavolta, è di Rainer Werner Fassbinder. L’ho ritrovata in uno dei miei primi libri sul cinema – ho sempre nutrito interesse per il cinema raccontato dai registi, più che dai critici. La trascrivo qui, per i lettori di Sdiario, perchè Fassbinder, nel descrivere i filmleggi »

Bus stop di Joshua Logan (1956) La sfortunata Cherry, cui Marilyn Monroe dà vita in Bus Stop, è l’emblema di un cinema ipnotico ed emozionale: ne è il corpo ed il sussulto sentimentale, l’incarnazione della favola che il regista Joshua Logan mette in scena creando un apparato estatico che circonda l’animaleggi »

Emanuelle in America di Joe D’Amato (1976) Emanuelle in America è tutto ciò che al cinema non si può più fare, sepolto da decenni di buone intenzioni, di impegno sociale, di politica che ha “responsabilizzato” i nostri autori (o presunti tali) costringendoli a un cinema anemico, investito di senso, e profondamenteleggi »

Dial M for murder (Delitto per delitto) di Alfred Hitchcock (1954) Che il cinema di Hitchcock non abbia mai smesso di ispirare i registi successivi non è un mistero; dagli omaggi dichiarati di De Palma ed Argento, al recente esempio di Polanski che in Carnage riprende filologicamente il “testo” hitchcockiano di Dial Mleggi »

Fino all’ultimo respiro (1960) di Jean-Luc Godard Con buona pace di tante schematizzazioni proprie di molte “Storie del cinema”, Fino all’ultimo respiro è un’opera grandissima, impossibile da ridurre ad una summa di teorie o una reazione a stili superati. Godard stesso rifiutava di essere categorizzato; tra i registi più anarchici e disobbedienti,leggi »

Dr. Jekyll and Mr. Hyde (1931) di Rouben Mamoulian Questa versione del classico di Stevenson, oltre ad essere un sogno sperimentale e atmosferico, è uno dei film più intensamente erotici della storia del cinema. Miriam Hopkins, mai così bella, fa del suo corpo l’oggetto e il simbolo, lo strumento filmicoleggi »

Beetlejuice (1988) di Tim Burton Il viso di Keaton/Beetlejuice ha un make up sporco, destrutturato, offensivo: una faccia di fango e gesso complementare al suo abbigliamento avanguardistico a righe bianche e nere. Beetlejuice è un segno grafico inconfondibile, è anarchia emersa dalla terra per uccidere il chiaro di luna e rivoluzionare immaginativamente illeggi »

Nella morsa (1949) di Max Ophüls Una smarrita Barbara Bel Geddes si agita come una foglia al vento in Caught (Nella morsa) diMax Ophüls: ci troviamo nel territorio sensibile e vorticoso del melodramma, ma siamo distanti dallo stile violento, inebriato di emozione ed intenso fino alla ferita di Douglas Sirk. Sirk e Ophüls, entrambi tedeschi emigrati aleggi »

It should happen to you (La ragazza del secolo), di George Cukor, 1954 Negli anni 50 a Hollywood si insinua il germe della realtà; quasi un lampo di reality che vibra lungo It should happen to you, tra i film più belli e sorprendenti di George Cukor. Scritto dalla penna irriverente e perspicace dileggi »

Le braci Sull’abito di buio di gennaio una spilla di luce lama dritta piantata dal sole al cuore. Perdo paillettes scambiate per diamanti sotto il riflesso di una luna bugiarda Se soffi sulle braci dell’inverno la primavera giungerà infuocata. © Anna Martinenghileggi »