FOTOGRAFIE
Delle cose tue che mi hai lasciato, la prima che ho perso è il suono della tua voce.
Mi restano le fotografie.
La mia preferita è quella in cui assomigli al Che, la bella bocca in primo piano e l’accenno di barba scura.
Il giorno del tuo matrimonio eri bellissimo. Poco più di un ragazzo dallo sguardo profondo, impettito nell’abito da cerimonia.
Ricordi in bianco e nero stampati su carta spessa che tende ad arricciarsi bordi.
Scatti che raccontano di un’epoca adamantina e ingenua e di lunghe tavolate a cui sedevano giovani che guardavano al futuro, sorridendo. Nonostante tutto.
Icone con cui celebro, oggi, la mia personale Spoon River.
Da te ho ereditato una certa verve incendiaria, che maneggio ancora come se fosse nitroglicerina.
Di te mi restano l’invidia per le tue mani da pianista, il colore degli occhi e il nome di mio figlio.
Ma questo lo sai, papà.
© Maria Elena Poggi, 2016