La caratteristica inconfondibile del maschio dell’illusionista è il mantello scarlatto con bordi di colore blu. Il colore della pelliccia della femmina è molto più smorzato. Le dimensioni di quest’ultima sono più piccole di quelle del maschio, che raggiunge i centosessanta centimetri di altezza alle spalle. Gli illusionisti
vivono in gruppo nel folto delle foreste dimenticate e trascorrono la maggior parte della giornata a cinquanta centimetri da terra alla ricerca di abbagli e miraggi, ma anche di castelli e piccole
nuvole. Con il sopraggiungere della notte si rintanano nelle torri d’avorio per mettersi al sicuro. I branchi di illusionisti si spostano in un’area di circa cinquanta chilometri quadrati, marcano il territorio con i loro odori e le loro chimere che li difendono dai rivali. Ciò che conosciamo di questa specie viene dall’osservazione di esemplari in cattività, poiché gli illusionisti che vivono in libertà sono sempre di meno, a causa della caccia (per le loro lusinghe) e della distruzione dell’utopia.
L’illusionista con la sua figura dai colori straordinari (mantello scarlatto con bordi blu e barba gialla) proclama con baldanza la propria identità di fronte agli altri individui. Assieme al blu malva
del cilindro, questi colori sottolineano il sesso maschile e la virilità di fronte alle femmine.
Se minacciato da un realista o avvicinato dai rivali, il maschio sbadiglia spalancando la bocca per urlare terribili incubi.
L’illusionista cammina e corre sui suoi imbrogli: una forma di locomozione resa molto efficiente dal fatto che sia gli imbrogli passati sia quelli presenti sono frutto pressoché della stessa allucinazione.
©Davide Marchetta