“ LA VITA È UN DADO SENZA PUNTI”
da “ Tempo di uccidere” di Ennio Flaiano
Troviamo questa frase in “ Tempo di uccidere”, unico romanzo scritto da Flaiano, vincitore nel 1947 del Premio strega.
La storia, ambientata in un Africa surreale, narra le disavventure di un tenente dell’esercito italiano che si allontana dal campo e resta solo, smarrito, immerso in un tempo disabitato dalle ore e dai minuti. Un tempo deserto, dove non esiste il rifugio del passato né quello del futuro e per esistere tocca stare all’aperto del presente.
È qui che la vita accade con le sue giocate cieche, qui che le cose ci rotolano davanti come dadi nudi lasciandoci estranei al risultato. Noi osserviamo i fatti, partecipiamo ad essi, puntiamo su questa o quella combinazione di scelte, assistiamo al lancio degli eventi sul tavolo da gioco ma poi? Il conto finale, la somma definitiva, l’avere ottenuto quanto sperato, oppure di più o di meno, niente di tutto questo ci viene rivelato. Alla fine del gioco, resta la cifra illeggibile del mistero. Forse, continuiamo a esistere proprio nella speranza di guarire, un domani, da questa nostra predestinata cecità. E ogni giorno riscriviamo la formula di quella cura che, ad oggi, non abbiamo ancora trovato.
© Elena Mearini, 2016