LA POSTA DEL PANCREAS: DILLO A VIV!
(Uomo solo ma non per sempre)
Cara Viv,
sì, sono un uomo e ti leggo. Per capire cosa deve fare un uomo per rendere felici le donne. E dico LE perché non sono mai riuscito a portare avanti una relazione con una donna per volta, ma ho sempre dovuto rendere complementari le mie storie per arrivare alla felicità completa. Che completa non è mai. Io cerco di arrivare proprio lì, a star bene sempre, ventiquattro ore su ventiquattro. Ti spiego. Ho sessantaquattro anni e vivo da solo. Proprio per questo riesco a incontrare molte persone e a concedermi tempi e spazi adeguati. Mi piace occuparmi dei miei hobby (colleziono figurine dei calciatori degli anni Settanta, francobolli Italiani dal 1954, timbrati, e monete del mondo fino all’anno 2000) e guardare i film sulla piattaforma a pagamento che mi ha fatto scoprire mio nipote. Tutte queste cose mi piace farle in solitudine, insieme alle pulizie di casa e a lavare e stirare. Nel tempo libero, esco con delle signore. Un fine settimana sì e uno no vado in un’altra città, dove ho una fidanzata ufficiale: ci frequentiamo dal 1994 e ci vediamo due volte al mese. Stiamo bene, insieme, e credo sia la persona a cui voglio più bene al mondo. Nei fine settimana in cui resto nella mia città, dedico i sabati pomeriggio a una badante ucraina che ho conosciuto su internet. Lei ha alcune ore libere e non ha la macchina, così la porto in giro a fare spese, ci facciamo compagnia e poi finiamo la giornata a casa mia, con cena e coccole. Lei la mattina dopo deve riprendere servizio, e l’accompagno sempre per tempo sul posto di lavoro. In genere, dopo averla accompagnata al lavoro, incontro una ragazza dell’Equador che è a Milano per lavoro, dice di essere una hostess di terra, ma quando la chiamo è sempre disponibile. Così pranziamo insieme e poi andiamo a casa mia, dove lei si riposa tutto il pomeriggio, a letto. Durante la settimana incontro, regolarmente il mercoledì sera, una vecchia amica che ha problemi col marito e le piace parlarmene. Lo facciamo a letto, si sta così comodi. E il venerdì c’è la mia vicina di casa che rientra dal suo lavoro fuori città e mi porta sempre cose buone da mangiare, visto che lavora per un catering toscano. Ci piace mangiare a letto, mentre ci raccontiamo la nostra settimana. Ti confesso, Viv, che sono un gran inventore di storie, ma ora, con l’età che avanza, ho paura di fare confusione, ma soprattutto, dopo la visita dal cardiologo della scorsa settimana, non so bene come dire alle mie signore che non posso seguire questi ritmi. E se dovesse succedermi qualcosa, chi potrebbe avvisarle tutte? Io non voglio farle soffrite! Mi potresti lasciare il tuo cellulare così lo metto tra i numeri di emergenza? Scusa lo sfogo. Grazie per avermi ascoltato. Sei una grande!
Uomo solo ma non per sempre
Tutto mi puoi sembrare fuorché solo, caro lettore e prima decidere se essere la depositaria del tuo testamento sessuale, lascia che sia io a fare una domanda a te: ma che diavolo mangi al mattino per riuscire a gestire ‘sta pletora di femmine a 64 anni? Pasticche di Viagra grosse come angurie?
Non ti nascondo che se non fosse per il fatto che la mia personale religione mi impone di non accoppiarmi con maschi al di sopra dei 35 anni, il mio numero te lo darei per ben altro.
Ma veniamo a noi. Che dire? Ti sei ritagliato la vita perfetta su misura. Hai disarmato l’infelicità meglio del povero Novecento che, per riuscirci, sfilò via dalla sua vita i desideri che lo stavano divorando. Tu, amico mio, ti sei divorato tutto quanto: infelicità, desideri, vita e donne.
Hai fatto diventare quadrato il cerchio: che altro ti serve?
Ignora il cardiologo, è solo invidioso e cerca un compagno di visite ai cantieri della città.
Vivi felice, seguita a essere dispensatore di penem et circenses. E non temere: in caso di prematura (ma appagata) dipartita, penserò io ad avvisare le gentili signore.
E chi se lo perde lo spettacolo di cinque erinni che si scannano attorno a un tavolo elevando insulti e bestemmie a tuo carico?
Un abbraccio e fammi sapere se hai un figlio attorno ai 30 anni di età.
Viv
© Viviana Gabrini, 2018