La pista satanica

Se non ho capito male, mi sta chiedendo di scrivere per lei un romanzo brutto: è così?
Più che altro, quello che chiamerei un romanzaccio.
Ma io non so se.
Mi creda, ne è capacissimo. Non si sottovaluti. O forse dovrei dire non si sopravvaluti. In ogni caso, la pago benissimo.
Questo è vero. Altrimenti non sarei qui.
Voglio che lei scriva per me una…
Una porcheria.
Ora non esageriamo. Però, sì, diciamo che l’idea è questa.
E lei si è rivolto a me non perché sono bravo, ma perché non lo sono.
Naturalmente, conto sulla sua discrezione. Per questo la pago tanto.
Ma perché non lo scrive lei?
Non ho tempo. Sono troppo occupato a rilasciare interviste, a dire a tutti come non la penso, a sproloquiare nei talk-show. Sono sempre in televisione, ci ha fatto caso? E poi ci sono i tour, le presentazioni di libri che ho scritto quando ero uno scrittore.
Quando ha vinto lo Strega.
Appunto. Sono passati troppi anni.
E adesso non sa scrivere più?
Diciamo che scrivere non mi interessa più. Mi annoia.
Ma lei deve tanto alla scrittura. E poi non può chiedermi di infangare deliberatamente il suo talento, scrivendo al posto suo un’opera di cui vergognarsi.
Guardi che non c’è niente di male a fare letteratura d’intrattenimento. In ogni caso, le ripeto, non insista: il suo compenso la metterà al riparo da qualunque dubbio e da qualunque tentazione di rivelare tutto. Come glielo devo dire senza essere scortese: il suo punto di vista non ha alcuna rilevanza per me.
Di che genere letterario stiamo parlando?
Pensavo a un giallaccio. Sa, di quelli che vanno di moda adesso. Ho pensato pure al titolo provvisorio.
E qual è?
La pista satanica. Misteriosi delitti su uno sfondo di vampirismo.
Vampirismo, addirittura.
Sì, satanismo, insomma. I lettori vanno pazzi per queste cose.
Il solito commissario che svolge un’indagine su.
In questo caso sarebbe un commissario donna. Ho pure il nome: si dovrebbe chiamare Carla Bassotti.
Ah, se ha pure il nome.
Sì, tutto comincia col ritrovamento di un piede nel canale.
Si può fare.
Cosa?
La storia, dico. La posso scrivere.
E ci metta dentro un serial killer.
Aspetti che prendo nota.
Non per altro, sa, i serial killer vendono molto bene, quest’anno.
©Davide Marchetta

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