La maga

Velo nero di Anna Bondavalli

La maga appartiene alla famiglia dei seducenti. Le sue suggestioni sono immediatamente riconoscibili. Le dimensioni del sortilegio e il colore e i disegni del maleficio variano secondo la sottospecie.
Delle 8 sottospecie conosciute 3 si sono estinte negli anni Cinquanta e le rimanenti 5 sono attualmente a rischio.
Un tempo la distribuzione geografica della maga si estendeva fino ai regni del portento e del prodigio, ma ora è limitata a sacche ristrette ai confini dell’irrazionale. L’habitat varia dagli inferni
domestici alle regioni dei morti.
I fattori fondamentali per la sopravvivenza di queste fattucchiere sono la presenza di oscurità ammalianti, l’accesso allo stupore e la disponibilità di intrighi.
La maga caccia, soprattutto di notte, unicorni, centauri, sirene (in alcune regioni) e esseri più piccoli come rospi, lucertole, scarafaggi e, all’occorrenza, carogne, ma attacca anche giovani draghi e giovani basilischi.
Può preparare fino a 40 fatture in una sola volta per poi attendere 3-6 giorni prima di concepire un’altra grossa diavoleria.
La maga è solitaria ma non necessariamente asociale. Talvolta le maghe si spostano in gruppo.

©Davide Marchetta

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