
Quello è il paziente di cui mi ha parlato?
Sì, dottore. È entrato in Pronto Soccorso un paio d’ore fa.
Codice Rosso, a quanto leggo nella sua cartella.
Sì, forse un episodio ischemico.
Ed è rimasto lì, in barella, con la flebo attaccata al braccio, per tutto questo tempo.
Abbiamo applicato la procedura d’emergenza. Inizialmente.
E dopo?
L’ischemia, evidentemente, è rientrata. Lui s’è sentito subito meglio.
Avete fatto gli esami di routine?
Tutti.
E cosa dicono?
Niente. È sano come un pesce. In un paio d’ore è passato da uno stato comatoso – le assicuro che stava per morire – allo stato di forma di un ragazzino.
Ma perché c’è tutta quella gente intorno a lui?
Vogliono fargli domande.
Domande su cosa?
Lui prevede il futuro.
In che senso?
Nel senso che lui ha già visto tutto.
Ma che è un visionario? L’ischemia gli ha dato alla testa?
No, è solo uno scrittore.
Non capisco.
È nella sua natura sapere prima degli altri come andranno a finire le cose.
E come può riuscirci senza un’adeguata formazione scientifica?
Semplice, me l’ha spiegato. Di qualunque evento gli si chieda, lui immagina lo sviluppo peggiore.
Beh, c’è una certa scientificità in tutto questo.
Esatto, dottore. Lui vede dove vanno a finire gli avvenimenti quando sfuggono di mano agli esseri umani.
E dove vanno?
Nelle pagine dei libri che scrive.
©Davide Marchetta