Il mostro degli abissi preferisce dormire sul fondo dei miei sentimenti.
Quando si sveglia con una lama di luce taglia il mio occhio. E il mio sguardo ferito coglie essenziali momenti. Ora sei mio, sentenzia il mostro, appartieni solo a questi momenti. E il presente mi abbaglia, l’istante mi rende cieco.
Riesco solo ad ascoltare impropri richiami di turpitudini.
La luce diventa grigia. Inizia a piovere.
Striscio anch’io come un serpente e spalanco fauci di gesso che al minimo tocco mandano il giorno in frantumi.