Gioie virtuali

«Pronto?»
«Buongiorno signora Patrizia, le volevo dire subito che il tampone ha dato esito negativo, negativissimo, quindi lei può stare tranquilla, anzi, le dico subito il resto degli esami che mi pare…»
«Noooo, si fermi! Ha sbagliato numero, non aspetto nessun esame, nessun esito, non sono io quella signora, si blocchi immediatamente!»
«Come non è lei la signora Patrizia? È sicura?»
«Mai stata Patrizia in vita mia, glielo giuro dottore.»
«Accidenti, quindi lei non è la figlia della signora Marotta?»
«No, per favore, non mi dica altro, è una questione di privacy, sono molto in imbarazzo, la prego…»
«Ah, capisco. Ma come sarà potuto succedere? Dice che ho sbagliato numero, signora Patrizia?»
«Immagino di sì, perché vede, non ho mai neanche conosciuto una Patrizia, si figuri se posso esserlo io stessa. Comunque non importa, arrived…»
«Ma scusi, quindi il suo numero non è: 555 340 xx xxx xx?»
«Ma come 555? Il prefisso che si usa nei film americani perché non esiste?»
«Era un escamotage per proteggere la privacy della mia paziente, sia gentile.»
«Molto giusto, sì, bene. Dunque, il numero che mi ha appena detto è il mio.»
«E lei è sicura di non essere la signora Patrizia?»
«Dottore, avevo avuto l’impressione che avessimo fatto progressi su questo specifico punto.»
«Ah, sì, giusto. Ma adesso come facciamo a contattare la signora Patrizia?»
«E già, povera signora che sta aspettando l’esito di un tampone. Ma è una cosa che riguarda il Covid? Se posso chiedere…»
«E no, mi dispiace, non mi metta in difficoltà, sa, la privacy. Invece, volevo chiederle, lei ha mica un foglio a quadretti e una penna a disposizione?»
«Certo, ecco, mi sto attrezzando, mi dica, come posso aiutarla?»
«Dovrebbe cortesemente disegnare due rette, un’ascisse e un’ordinata, ha presente? Sulla riga in alto, che è quella in orizzontale, scriva una lettera dell’alfabeto in ogni quadrato, mentre sulla colonna, che è quella verticale, posizioni un numero in ogni quadrato. Lei ha studiato, sì?»
«Sì, sì, lo sto facendo dottore, adesso?»
«Ottimo, sistemi all’interno del foglio una serie di x a caso, alcune singole, altre in coppia e alcune in gruppi di tre, ogni quadretto può contenere una sola x, ne ha a disposizione…vediamo… facciamo 50. Sta disegnando?»
«Sì dottore. Adesso che devo fare?»
«Beh, adesso facciamo una partita a battaglia navale, mi concentro meglio mentre gioco. Mi spari, su, forza!»
«Ah subito dottore, B5. Ma come facciamo a trovare la signora Patrizia che le ha dato il numero sbagliato?»
«O forse sono io che emotivamente sono stato indotto a scrivere il numero sbagliato? E per quale motivo? Non ha colpito nulla. C14.»
«Non so dottore, per altro io non ho parenti “Marotta”, al limite conosco un signor Marosca ma mi sembra un’ipotesi piuttosto remota questa della parapsicologia, non trova? Uh, mi ha preso una
barchetta, che faccio, la scarabocchio? F16.»
«Signora Patrizia, me lo lasci dire, lei non è in grado di colpire neanche un materassino da bambini, non so come aiutarla. Posso chiamarla Patrizia, me lo concede? D2»
«F16 mi sembrava efficace, mi ricordava qualcosa di guerresco, e va bene, comunque, sì, può chiamarmi Patrizia se vuole, anche se mi sembra un po’ audace. Dopotutto non sa nulla di me, non mi ha
mai palpato l’addome, mai un fiore, un cinemino… A14»
«Ecco che la cara Patrizia finalmente ha colpito una barchetta, brava mia cara, bravissima. D3»
«Mio Dio, mon cher, lei mi sta devastando… era una barca col rimorchio. Le sto dando troppa confidenza, non è vero? F15»
«Non mi permetterei mai di asserire ciò, mia adorata, le pare? Peraltro sono un uomo vecchio stampo, tengo molto alle consuetudini. F15? Mio splendore, è sicura di vederci bene? Mi sembra che stia, come dire, rimestando nella panatura, mi è rimasta impantanata, non mi è facile neanche aiutarla se mi gira sempre intorno agli stessi zebedei, capisce? Esplori, si libri in volo, sia temeraria, viva! J2»
«Mio caro, quanto ha ragione, sono un libro aperto per lei, mi sta sfogliando come una pastarella napoletana. Ma mi dica, lei è forse analista? F14»
«Ma come F14? O mia gattina, lei ha un carattere pertinace. Delizioso ma pertinace. No non c’è nulla qui in zona. Se posso darle un consi…»
«Non si azzardi per carità. So vincere da sola, non mi aiuti! F10, grazie.»
«Oh la mia graziosa scontrosetta. Saprò farmi perdonare. Piuttosto, mia dolce muffoletta incendiaria, sicura che non ci sia nulla in J2? Sì?»
«Beh, dipende, non sono sicura di sapere esattamente, perfettamente, sicuramente dove si mette la lettera J. Ma lei è taliano?»
«Lo sapeeeevo! Piccola impertinente, lei mi sta gabbando e io sto qui a lasciarmi menare per il naso. Non potremmo adesso concederci una piccola pausa di… diciamo… tenerezza?»
«Non si osi! F9!»
«Ma io non le ho ancora detto in cosa sono specializzato e mi creda, sono molto, molto specializzato…»
«Si taccia, le ho detto! F9!»
«Insisto, non le ho descritto la mia lunga carriera medica, oh mia leprotta sfuggente, sapesse quanto è lunga…»
«La smetta, mi lasci stare le dico, ma com’è insistente!»
«Una cosetta, mi lasci dire una cosetta, una sola, piccola piccola, da brava…»
«Santi numi! Basta le dico! F9 F9 F9!»
«Affondato mia cara, affondato!»

©Ale Ortica

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