Fantasmi

A volte, la scrittura si rivelava un labirinto senza uscita; a volte, però, era una passeggiata per i campi, o su una spiaggia deserta.
L’importante è scrivere, diceva. Anche se, diceva, essere ascoltati è cosa rara. La gente si nutre di apparenze, spiegava. D’altra parte, cosa mai avrebbe potuto dargli una storia? Se lo chiedeva. La sua
letteratura era senza risposte. La sua letteratura era una domanda dopo l’altra. Chiedeva a se stesso: è così che te la racconti? Non faceva altro che raccontarsi storie. Anche il sesso che faceva era
narrativo. Poi, gettava lo sguardo oltre la pagina. I fantasmi non muoiono, diceva.
Non possono morire, aggiungeva.

©Davide Marchetta

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