INTERSECANDO PER UN SECONDO
L’abbiamo detto un migliaio di volte, ma tu me lo ripeti di nuovo. Che non c’è bisogno di pianificare niente, che le mappe non servono, e i post-it sono buoni solo per le memorie a caso, per perderle e per ritrovarle dopo un po’, per sorriderci su. L’abbiamo detto troppo spesso viene come viene e si vedrà, così spesso che poi, alla fine, è passato il tempo e quello che è venuto e che abbiamo visto è tutto quello che ci rimane. Per segnarci i sogni di nascosto, nel taccuino che non ci mostriamo, in quelle pagine dove era palese da subito: una lieve inclinazione ad annullare il parallelo tra di noi. Eccoci, adesso, a squadrare quella linea e a scoprirla troppo larga per l’altra, simmetrica nell’allontanamento. Così che facciamo? Ci guardiamo e ce lo ripetiamo. Viene come viene, vediamo come va, ma tornare indietro proprio no, non ce la possiamo fare. Magari non è una retta, magari prima o poi curva. Prima o poi torna. Eppure nel vederti diventare più piccola, ti concepisco nell’insieme dello sfondo, nel momento del paesaggio e in quello del passaggio.
Sì, sei bellissima perché puoi tutto, e posso tutto anche io. Cerchiamo di appuntarci più cose possibili nei post-it e ci dimentichiamo subito dove li abbiamo attaccati. Non abbiamo bacheche o frigoriferi.
Negli assi cartesiani della nostra vita dovremmo iniziare a contemplare anche quello delle z. Alzarci e abbassarci, anche se l’aumento di una dimensione non farà altro che moltiplicarci nello spazio. Non basteranno più le linee e le coincidenze umorali di un punto. Slitteranno persino le funzioni, i limiti tenderanno all’infinito e sì, potremmo addirittura essere felici. Non intersecandoci mai, nemmeno per un secondo.
Quello che rimarrà, sarà uno spazio tracciato da percorsi e popolato da versi. In direzioni alterne, la geometria del nostro saperci sarà atomica ed euclidea.
Uno di noi, alla fine, incontrerà il vertice zero, e se capisce qualcosa nemmeno lo penserà, di aver fatto il giro completo. Arriverà anche l’altro, prima o poi. E in quel momento saranno chiari tutti i post-it e ci scambieremo i taccuini segreti. Poi, prendendoci per mano, diventeremo un punto solo o magari rimarremo attaccati alla punta della penna.
E andremo a fare shopping.
© Alessandro Morbidelli
li ho letti tutti d’un fiato i tuoi corteggiamenti, ma quest’ultimo È davvero sorprendente. la sua geometria lineare lo rende un testo di forte incidenza. da citare. complimenti!