Se guardo indietro agli album che ho recensito quelli che hanno come tema principale l’amore sono veramente pochissimi. Il tempo che decide i miei ritmi di scrittura mi ha messo di fronte a tre album
che raccontano, in modo diverso ma ugualmente interessante, questo complesso sentimento. Una
sorta di trilogia iniziata qualche settimana fa con Gran Tour vol. 1 dell’Ensemble Sangineto e che
continua oggi con Concerto d’Amore di Marco Rovelli & Paolo Monti. Quest’album come il precedente attinge al vasto repertorio popolare italiano e non stupisce dunque che non vi sia il classico doppione. I quattordici brani che compongono l’album raccontano le mille sfumature di questo complesso sentimento, ma in trasparenza si può anche leggere tutta la durezza della vita contadina nell’Italia dei secoli scorsi. Maremma è un canto toscano di inizio ‘800 quando s’iniziavano a bonificare le paludi malariche. La paura della donna protagonista del canto è per l’amato che va a lavorare lì dove la stessa aveva già perso una persona cara. Ad accompagnare il duo di chitarre e voce è il violoncello di Paola Vecoli.
Ritorno Dalla Transumanza è un canto pastorale che le donne molisane cantavano quando i loro mariti facevano ritorno dopo i mesi della transumanza e questa volta ad accompagnare il duo c’è la voce di Serena Altavilla.
I canti nella riproposizione del duo perdono le caratteristiche tipicamente folk per assumere quelle di ballate elettriche, un cambiamento radicale che comunque non ne stravolge l’essenza. Marco Rovelli e
Paolo Monti in questo viaggio lungo la penisola, che si dipana attraverso quattordici brani, si accompagnano con molti artisti e tra questi spiccano i nomi di Angela Baraldi e Cesare Basile.
Concerto d’Amore è un album interessante e intelligente: non stravolge e restituisce. Restituisce un po’ della nostra storia e dell’amore la delicatezza e il pudore che il nostro tempo sembra aver perduto. Il brano che v’invito ad ascoltare ha la voce proprio dell’attrice e cantante bolognese, s’intitola Beddha Ci Stai Luntanu ed è una serenata dalla tradizione salentina.
©Fortunato Mannino
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