Alcune persone sono convinte che cucinare una crema di verdure implichi semplicemente bollire una verdura a scelta, salarla, forse peparla e poi frullarla per servirla banalmente in una triste scodella.
Che sciocche che sono queste persone, amore mio, non trovi?
E’ sufficiente guardare come preparo questa vellutata di porcini per te, tesoro adorato, per capire che fra cucinare con amore e “preparare da mangiare” c’è un abisso.
Se non ci metti amore, impegno, dedizione, passione, cuore, non può esserci nutrimento, ma solo qualcosa di commestibile che finisce sotto i denti, riempie lo stomaco ma non l’anima.
Sei d’accordo con me, amore caro?
Osserva come affetto con cura questo piccolo scalogno: un cucchiaio di olio extra vergine, un’idea di burro, una spuma odorosa in cui farlo appassire e una visita rapida e cortese di uno spicchio di aglio, intero e vestito, per non turbare questo miracolo di equilibrio di aromi e sapori.
Poi patate ridotte a tocchetti e porcini freschi a fettine. Lo senti, amore mio, che profumo meraviglioso? E dopo qualche minuto, una coperta di brodo bollente (brodo di pollo, il tuo preferito, mio adorato) e via, a sobbollire, finché le verdure non saranno tenerelle, pronte a essere passate (passaverdure a mano, quello della mamma, perché quelle lame elettriche e brutali a noi non piacciono). Una goccia di panna, un sospiro di prezzemolo fresco, qualche granello di pepe rigorosamente bianco e una corte di fragranti crostini di pane imburrati e resi croccanti in forno.
Ma la sorpresa, questa volta, sai che cosa è? Code di gambero. Sissignore. Guarnizione di code di gambero cucinate in burro e brandy, accuratamente sgusciate, impreziosite da una punta quasi impercettibile di miele di castagno.
Nulla è abbastanza per il mio amore. Tutto deve essere perfetto.
E siccome il cibo non si gusta solo con lingua e palato ma con tutti i sensi, ti regalo questa serata speciale, cullati dal lume incerto delle candele e dalla magia del pianoforte di Keith Jarrett.
Per te è questa tovaglia di lino immacolata che scende fino a terra, per te questi preziosi vetri di Murano, per te queste finissime maioliche fiorentine, per te questo refosco Pontoni che turba il palato e inebria la gola.
E mentre aspettiamo che la vellutata sia pronta per essere gustata, inganniamo l’attesa con due crostini caldi dove le lenticchie (quelle comperate l’anno scorso durante quella gita a Castelluccio di Norcia, ricordi?), cucinate con aromi e vino rosso e ridotte a purea, si fanno abbracciare da un velo di lardo di Arnad che il calore rende trasparente. Apprezzi, amore mio?
Qualcuno, una volta, mi disse che le cose più semplici sono in realtà le più raffinate e che cosa può esserci di più semplice del cuore trifolato? Il tuo piatto preferito, tesoro mio, ed io ho imparato a cucinarlo apposta per te.
Lo vedi con quanto amore ho tagliato il cuore a fette sottili e poi a striscioline? Le ho adagiate in una padella dove burro, aglio e capperi attendevano sfrigolando e fra pochi minuti aggiungerò succo di limone, alici e prezzemolo. Delizioso, non trovi?
Buono, fino all’ultimo boccone. Buono come sei tu, amore mio adorato. Lo sai che sono l’invidia di tutte le mie amiche? Mi invidiano perché ho te, amore mio.
Mi dicono che sono una donna fortunata ad aver trovato un uomo come te, che sei così dolce, così tenero, così generoso. Un vero uomo. Un uomo dal cuore grande e buono, un cavaliere di altri tempi.
Ricordi, amore mio infinito, quando mi dicesti che volevi passare il resto della tua vita con me e rendere ogni nostro giorno insieme indimenticabile? Mi commuovo ancora adesso, cucciolo adorato.
“Sei la donna della mia vita, sei il mio tutto, madre e figlia, moglie e amante, amica e confidente. Ti dono tutto me stesso, mi dicesti, ti dono il mio cuore”.
Come eravamo felici quando mi dicevi queste cose, ricordi, amor mio?
Forse, amore mio dolcissimo, avresti però dovuto intuire qualcosa quando mi vedesti sfogliare quella rivista di cucina a caccia di una ricetta per trifolarlo.
©Viviana Gabrini, 2020 (tratto da Peccato che sia un vizio, Prospero Editore)
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