L’assicuratore
Caro diario, comincio a pensare che questa sovrabbondanza di coyotes nella mia vita altro non sia che una raffinata e micidiale vendetta dell’Altisimo: io non credo nella sua esistenza e lui si vendica facendomi incontrare il peggio che una donna possa immaginare.
Oggi, a pranzo, ho incontrato l’Assicuratore (da qui in poi, Assi).
In foto era decisamente appetibile e scopabile, dal vero lo è un po’ meno ma rimane comunque un uomo attraente.
Ci incontriamo per un pranzetto veloce nel mio solito ristorante a due passi dal lavoro e da subito capisco che il soggetto, 39enne, assicuratore milanese, deve essere caduto nel pentolone delle anfetamine da piccolo.
Chiacchiera a mitraglia, movimenti convulsi, fiero sostenitore del mens sana in corpore sano e di conseguenza piluccatore a tavola.
Come dire: io speriamo che me la sbrigo alla svelta, ché pranzare con questo mi mette tristesse.
Accento milanese pesantissimo, mi par di essere fuori con la caricatura del cumenda Zampetti.
Mon dieu.
No, perché la crisi c’è… ma per gli altri, mica per me!
No, perché io alle 6 del mattino sono in piedi e alle 8… già al lavoro!
No, perché…
Al terzo suo no, perché con inflessione meneghina, stacco il neurone dell’ascolto e lo esorto a fare una passeggiata.
Mentre mangiamo (mentre io mangio e lui spiluzzica) vengo presa da un attacco di risa improvviso: ha la stessa mimica di Bisio, senza averne la simpatia.
Io: ma sai chi mi ricordi tantissimo?
Lui: uè, eccola lì un’altra… dai…
Io: Bisio!
Lui: uè, appunto. E ti pareva…
Io: te lo hanno già detto?
Lui: e… ma per fortuna una mia amica mi ha detto che assomiglio anche a un altro…
Io: e chi?
Lui: Franco Trentalance!
Io: chi?
Lui: non sai chi è Franco Trentalance?
Io: no.
Lui: un pornostar!
Io: son rimasta a Rocco Siffredi…
Lui: uè, ma Trentalance non è solo (e mima un affare di almeno 50 centimetri che spaventerebbe anche la più navigata delle femmine trombanti)… ha anche una testa!
Dalle abilità del Trentalance alle sue, il passo è breve.
Lui: no, perché settimana scorsa sono stato con una di trent’ anni di età, ma trenta mesi di testa…
Io: cioè?
Lui: cioè che dopo che è venuta otto volte mi dice: adesso basta. Come basta? E io?
Io: otto volte?
Lui: sì, perché? Tu quante volte vieni?
Io (avvilita): mah… una. Ad andar bene. Nei giorni di bel tempo e col vento a favore…
Lui: uè bella, guarda che io non duro un minuto.
Io: no, eh?
Lui: no. Io non duro due minuti.
Io: no…
Lui: io non duro tre minuti…
Inizio a pensare che se per disgrazia sa contare fino a venti non ne esco più.
Lui: io duro un’ora. Di filata!
Io: che due coglioni…
Lui: eh?
Io: che bello…
A fine pranzo, caffè.
Per me, ovviamente, perché lui mica vuole inquinarsi la salute con della pericolosa caffeina.
Fuori dal ristorante, mi sento come un’evasa di galera che riacquista la libertà e perfino tornare al lavoro mi sembra più accettabile che rimanere a parlare con ‘sto carciofo.
Ma tu adesso riprendi il lavoro? chiede con occhio triglioso.
Sì, fra esattamente dieci minuti, mento soave.
No, peccato, ammicca l’Assi, perché un paio di orette potevamo passarle insieme a…
Io non raccolgo la provocazione e faccio la vaga.
No, dico, potevamo… incalza il triglioso.
Io sempre vaga.
No, perché visto che ti piace il caffé, puoi prenderne un altro. E la crema ce la metto io. Uè: artigianale!
©Viviana Gabrini, 2015
” e mima un affare di almeno 50 centimentri”… Ma va, va!
Comunque sei fantastica, sono morta dal ridere dalla prima all’ultima parola 😉
Pero Che incontri… Invece della libido aumenta la voglia di tornare a lavoro 🙂
🙂
Parco maschietti sempre piu’ sconsolante… e sempre piu’ dannatamente divertente …
sembra davvero di essere tornati ai mitici tempi del tuo indimenticabile blog.
non smettere viv, abbiamo bisogno dei tuoi racconti per avere un po’ di luce nelle nostre giornate… e per farci un po’ di sante risate.
viv rules! 🙂
belin ma secondo te uno cosi esiste davvero ? pensa lavorarci assieme…. hahah
esiste e io l’ho incontrato. oh yeah