IL RIENTRO DALLE VACANZE
Caro Sdiario,
ieri sera prima cena di pollaio al rientro dalle vacanze estive. Fra chi in ferie c’è stato e chi “forse se ne parla il prossimo anno”, il gruppo si è ritrovato al gran completo: la Tatty, la Ciccy, la Patty, la Susy, la Niny, la Pinty e la St.Mary.
A onor del vero, più che una cena conviviale pareva una veglia funebre: certe facce che nemmeno il 2 novembre, giorno di pioggia.
È che l’estate, diciamolo, gode di immeritata fama di stagione godereccia e scopereccia. Sarà, ma qui di godereccio abbiamo avuto solo i mojito del bar all’angolo.
L’unica soddisfatta, quella gran paracula della Tatty: oramai nel tunnel delle biopsie a causa di un problema di salute sul quale i medici appaiono abbastanza incerti, ha deciso, prima di morire nel fiore dei 50 anni, di riesumare due ex, che frequenta a settimane alterne. Minimo impegno, massima resa. Zero calzini da lavare, vita sessuale appagante.
Tolta lei, noialtre ci siamo barcamenate più o meno tristemente fra letti vuoti, sfiganzati portatori di noia letale, amanti scoppiati e potenziali amanti da geriatrico dell’ormone.
«No, ma io uno che non è male ce lo avrei anche sottomano» ha esordito senza preavviso la Pinty a metà cena, più o meno dopo il risotto gorgonzola e uva, ma prima dei cestini di grana con insalata di pollo.
Attimo di silenzio&sconcerto, poi il pollaio si è scatenato in massa sulla povera Pinty. Bieche avvoltoie sull’inerme vittima.
Chi è? Cosa fa? Quanti anni ha? Lavora? Ha il mutuo? È sposato? Si lava? in un delirio crescente che al confronto gli interrogatori della Gestapo erano una passeggiata di salute.
Messa alle stretta, la Pinty ha cantato come un usignolo: si chiama Giangennaromaria, ha un lavoro (urla di gaudio), ha 50ecceteranni (ola e trombe da stadio), non credo abbia mutui (gente in lacrime dalla commozione), è single (alleluja, sorelle!) e si lava.
Al “si lava”, nel soggiorno di casa mia ci si abbracciava piangendo, come i sopravvissuti del Titanic.
«Va bene tesora, sputa il rospo. Tu ci stai nascondendo qualcosa. O questo uomo non esiste ed è frutto della tua fantasia, oppure è uno psicopatico mentitore. Oppure…».
La Niny, la cinica del pollaio, non perdona.
Attimo di silenzio, sguardi a valanga su una oramai provata Pinty.
«È gentile…»
«Non traccheggiare.»
«È educato.»
«Smettila di fare la vaga.»
«Ama i libri e il teatro.»
«Parla!»
«…»
«Parla se vuoi uscire da qui prima di domani mattina.»
«Beh…»
«Beh?»
«Vive con mamma…»
Un corale muggito di disperato sconforto si è levato nell’aere, mentre la Pinty, avvilita e vinta, abbassava il capino.
«Ma porcocazzo – si è messa a strillare quella contessa della Patty – ma non ti abbiamo proprio insegnato niente? Mi dici come si fa a quasi 50 anni a uscire con uno che ancora vive con la mamma? Vuoi passare il resto della tua vita impegnata in una relazione a tre ovvero tu, lui e mammà?»
«Pinty, ce lo diciamo da una vita: no agli ipodotati, no agli eiaculatori precoci, no ai taccagni, no ai figlioloni di mamma»: anche la Susy ha detto la sua.
La Pinty, avvilita, mi guarda con occhioni da labrador. Sa che di solito sto dalla sua parte e la difendo dalle iene, ma questa volta non può contare su di me.
«Pinty, tesoro – le dico cercando di essere gentile – lo sai benissimo che cosa penso degli uomini che vivono coi genitori. Te lo ricordi il cocco di mamma con cui sono uscita anni fa, no?»
Tutte annuiscono, memori del coglionazzo che la sera accompagnava mamma e papà al centro commerciale e che se usciva con loro a mangiare la pizza, poi preferiva rimanere in casa per il resto della settimana a risposare.
«Ma almeno tromba bene?» chiede, romanticissima, la Niny.
«Beh…non lo so.»
«Non lo sai? Non avete ancora…?»
«No…»
Dal soggiorno, si leva un solo grido: «È gay! È gay!»
«Ma no, è solo gentile ed educato.»
«Cioé è gay.»
«Mi rispetta.»
«Ok, è gay.»
«Non è il solito morto di fame.»
«È gay.»
«Rispetta i miei tempi.»
«È gay.»
«Basta così, ragazze – mi intrometto io interrompendo la gaia litania – non è detto che sia omosessuale. Magari è impotente…»
Se volevo risollevare il morale della Pinty, lo ammetto, non ci sono riuscita.
«Ragazze – esordisce la Niny sollevando la testa dal suo smartphone – è gay e io ho la prova. Ho appena guardato il suo profilo facebook e fra i suoi film preferiti ha indicato “Priscilla. La regina del deserto”.»
«Bella cazzata – protesto io – anche a me “Priscilla” piace eppure sono etero. Non praticante, ma etero.»
«Non fai testo – replica sicura la Niny – tu sei donna.»
«Devi metterlo alla prova, Pinty.» La Patty è incalzante.
«E come?» chiede lei timidamente.
«Trascinalo a letto» risponde pragmatica la Patty.
«Presentagli un tuo amico gaio e vedi come reagisce» suggerisce fantasiosa la St.Mary.
«Chiediglielo a muso duro» la Ciccy ha abbastanza faccia di bronzo da farlo, ne siamo sicure.
«Cambia la suoneria del tuo telefono – propongo io – e metti “Mamma mia” degli Abba. Quando sei con lui, fai suonare il telefono. Se sculetta o urla “fa-vo-lo saaaaaa” è gay.»
Il pollaio sghignazza. La Pinty pare avvilita.
«E dai, Pinty, era solo una battuta.»
«È che…»
«E fattela una risata, no?»
«No, è che…»
«Ce ne siamo dette di peggio, no?»
«Ma è che…»
«Che?»
La Pinty oramai è sull’orlo delle lacrime: «Gli Abba sono il suo gruppo musicale preferito…»
© Viviana Gabrini, 2016