(Voce di: Viviana Gabrini)
TIPOLOGIE (PARTE III)
Come dire: se li conosci li eviti, se li eviti non ti svasano le ovaie.
L’intellettuale. Tutto quello che tu sai, hai letto e a cui ti interessi, viene da lui equiparato all’immondizia. Solo lui conosce gli autori giusti, ascolta la musica giusta, sfoggia le citazioni giuste, vede i film giusti. Se leggi Neruda sei una modaiola, se vai alle mostre impressioniste sei una mentecatta, se hai letto quasi tutto Shakespeare non l’hai letto e “vissuto” nella maniera giusta. Cioè come lo avrebbe fatto lui.
Legge principalmente autori stranieri in lingua originale e cita Barthes e Balasz a ogni piè sospinto.
Da evitare se non hai mai visto almeno Intolerance di Griffith (1916).
Effetti collaterali: finirai con il desiderare con tutte le tue forze una relazione con un muflone del Gennargentu che a malapena sillaba il proprio nome e diventerai accanita fruitrice della filmografia dei fratelli Vanzina. Dopo qualche mese racconterai a tutti che Fabio Volo è uno scrittore, Allevi un musicista e Bocelli un cantante lirico.
Il manager. Vive con un cronometro al posto dei neuroni: il suo tempo è contingentato e preziosissimo. Ti telefona dalle 3 alle 4 del mattino (pausa di lavoro), considera ogni momento che passa con te una regale elargizione (tempo sottratto al lavoro!) e dorme 3 ore a notte seduto su una poltrona perché teme che stendersi su un letto gli sottrarrebbe energie utili alla sua escalation professionale. E’ il guru della programmazione, il gran mogol dell’efficienza, lo stakanov dell’ottimizzazione.
Assolutamente da evitare se la parola carriera ti ricorda solo una marca di jeans.
Il bancario. E’ l’apoteosi della noia, il punto di arrivo e non ritorno della vivacità intellettuale, l’eutanasia della voglia di vivere, la quintessenza del piattume esistenziale.
I suoi cicli vitali sono regolati sull’andamento dell’indice Nasdaq, quelli umorali sono indissolubilmente legati alle oscillazioni di Wall Steet.
Vivace come un cardo, affascinante come un Mib, è tedioso come un 2 novembre.
Assolutamente da evitare se per te investire in borsa significa fare la spesa e riempire le borse del supermercato.
Il politico. Snervante come una trasmissione della de filippi, egocentrico come marina ripa di meana, devastante come un attacco di orticaria.
Che faccia il presidente della repubblica o il consigliere di quartiere, pensa che le sorti della nazione siano nelle sue mani; immerso in una campagna elettorale senza fine, bivacca da un direttivo di sezione a un congresso regionale, perennemente impegnato nell’iterazione del nulla assoluto.
Da evitare se sei convinta del valore della democrazia e del diritto a libere elezioni.
© Viviana Gabrini, 2015