È la realtà nel punto fermo della sua sostanza. Lo sbriciolamento dell’essere nella sua entelechia. È una persona senza persona. La visione di una visione. È l’idea frantumata nel movimento, lo scompaginato assetto di un’evoluzione. Dio fatto uomo che trema prima di pensare. È la ribellione di una verità: particella che implode nell’urgenza. Il numero che copia se stesso e si sottrae al risultato. È l’insurrezione di una menzogna: l’ego che spegne ogni esigenza. Vittime dell’orgia di una notte, ne osserviamo pentiti
l’irruzione sulla scena. È il calendario bollito dalle elucubrazioni. La sortita del vuoto che va alla conquista del vuoto. È il vizio austero dell’intransigenza. Io. Noi. È il siamo che non deve aspettare. Una volta rimasti soli, ne percepiamo l’intrinseca propensione al tormento. È il richiamo del sentiero interrotto.
Quello che ci condusse qui. A ricordare di.
©Davide Marchetta