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QUARANTENA Confinata in una foglia, osservo il mondo. La mia quarantena odora di te, che mandi respiri al vento. Certe volte mi prende la nostalgia di una forma definita, dai bordi ben disegnati, una forma che riconosco mia con certezza, mia senza equivoco, nata e cresciuta con me. Una formaleggi »

D’IO Dio mi parla ma non sempre Lo ascolto. Ho da lavorare, io, non posso sempre ascoltare tutti. Dio mi dice che vorrebbe avermi vicino, che bravo come sono Lo aiuterei. Perché io mi ricordo tutti i nomi. I nomi di chi è nato, di chi è morto, di chileggi »

HANGOVERIC È già tardi, dobbiamo uscire e lei come sempre non sa cosa mettersi. Si trucca, si pettina i lunghi capelli biondi e poi mi chiede se mi sembra che possa andare bene. Slip e reggiseno, tutti i vestiti sul letto, quell’espressione sul viso, buffa e gentile. Sospesa, come laleggi »

OROSCOPO D’AUTORE (Edgar Allan Poe) Oroscopo d’Autore che sceglie la notte delle streghe per augurarvi un buon novembre sotto il segno di Edgar Allan Poe e dei suoi racconti terrificanti. ARIETE: Le vostre facoltà mentali che chiamate analitiche sono poco suscettibili di analisi; le valutiamo esattamente solo nei loro risultati;leggi »

SEGNI PARTICOLARI Sono uno che non dimentica le facce. È il mio superpotere. Dimentico ombrelli, date di compleanno, il minestrone sul fuoco, ma se incontro una persona, anche solo per cinque minuti, il suo viso entra di diritto nel mio archivio delle facce. Gran superpotere di merda, in effetti. Leileggi »

operaio

UN MAZZO DI BOCCIOLI Il primo giorno al cantiere pensavo al mio primo caffè che mi ero immaginato con un sapore migliore, invece aveva solo il sapore da adulti. Pensavo alla mia felpa finta Nike che indossavo il sabato pomeriggio per andare a passeggiare e che invece quella mattina avevoleggi »

NON È UN PAESE PER VECCHI Il vecchietto sembrerebbe inoffensivo. Da giovane, deve essere stato persino bello. Gli occhi azzurri, parecchio stinti ora, di sicuro erano fascinosi e lucenti, e i folti capelli bianchi dovevano essere di un castano chiaro ben pettinato. Adesso è un vecchietto, e come tanti vecchietti, seleggi »

LA MIA GRAN TORINO È bella Torino in ottobre, sul far della sera. Arrivare in città è lasciare  l’abbraccio tiepido del treno per un altro abbraccio, profondo e muto. Stretti, l’uno contro l’altra siamo due parti dello stesso intero: un vaso prezioso ma sbreccato, sfasciato, che cerchiamo di tenere insiemeleggi »

VUOTI PERSONALI Lascio che la borsa cada e si rovesci a terra, poi me ne vado senza più tracolla. Oggi, qualcuno raccoglierà i miei vuoti personali. La borsa di noi donne contiene oggetti parlanti, un rossetto che nomina baci mancati, un portamonete che grida i centesimi smarriti, foglietti che ripetonoleggi »