Rubriche (Page 30)

Raccontare Two Worlds, ultimo album del pianista molisano Antonio Artese non è semplice, è più facile abbandonarsi ad esso e lasciare che un jazz, divenuto ormai linguaggio dell’anima, ci trasporti in quella dimensione di serenità che una società sempre più liquida nega. Questa potrebbe essere la più empirica delle lettureleggi »

Nella mia vita c’è un importante nesso tra la scrittura e il saper nuotare: rappresentano entrambi un modo di salvarsi e di stare nel mondo. Uscito per la prima volta nel 2001 con Moby Dick, Sirena ha avuto molte vite editoriali, tutte felici, e ciascuna lievemente diversa dalla precedente. Ancoraleggi »

Quando l’uomo scende dal letto, la solita molla si fa sentire. Uno schiocco insolente nell’aria già calda del primo mattino. Volta veloce la testa verso il letto. Lei non si è mossa. È coricata sul fianco, un braccio lungo il corpo, la mano rovesciata con le dita sottili a concaleggi »

– Oggi andiamo alla casa degli ibischi rossi? Sabrina butta là la domanda con finta indifferenza, premurandosi però di spiare di sottecchi la reazione stupita di Vincenzo, che infatti la guarda sgranando gli occhi tondi e castani, buoni come quelli di un cane mite e obbediente.Vincenzo non risponde con leleggi »

In un’altra vita ho venduto dolci/scarpe/elastici Ho avuto madri/suore/briganti un coltello in tasca una coppa d’oro da cui bere biciclette e astronavi carbone e idrogeno e tazze da tè Sono stata uomo donna/gallina/sasso di fiume farfalla ed elefante una volta anche salice piangente e mi è piaciuto tanto quel piegarsileggi »

Per avere certezza che un’età dell’oro non è mai esistita, basta sfogliare un libro di storia. E, nello sfogliare quelle pagine, si avrà anche la certezza che la Storia non insegna niente a nessuno. Sono arrivato alla conclusione che ciò dipenda dal fatto che, evidentemente, egoismo e violenza siano, inleggi »

Non ci serve la luce per vedere cosa ci hanno tolto, era tutto, non era molto, era il vuoto a perdere che seduce Hanno cancellato i cortili, coperto le terrazze, invocato i santi ostili in processione nelle piazze Abbiamo stirato la giacca e imparato a memoria il discorso, ascoltando leleggi »

Alla fine del 1889, alla vigilia dei suoi trent’anni, Anton Pavlovic Cechov decide di rinviare il proprio contributo al rinnovamento delle scene a data da destinarsi, seguendo così il brutale consiglio dell’attore Aleksandr Lensky, che avrebbe dovuto essere il protagonista nel Lesij mai andato in scena a San Pietroburgo: “Vileggi »