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Certi giorni, diceva, incontro me stesso e faccio finta di non conoscermi. Non mi saluto nemmeno. Così si rivolgeva alla scrittura. Coccolava la sua scrittura come un figlio. Ma di quel figlio lui si sentiva figlio. Era come se avesse messo sulle tracce di se stesso un investigatore. E l’investigatoreleggi »

Con gesto stizzoso, la signora Natale alzò il volume di RadioLapponia nel tentativo di coprire il canto degli elfi che da ore le massacrava i timpani. Dannati nanerottoli. Dannate festività. E dannato Babbo Natale, che da anni la costringeva a vivere nel posto più inospitale della terra senza una vacanzaleggi »

L’inizio di gennaio era il periodo ideale per indossare il lutto, piangere i propri defunti, onorare la loro assenza, che in certi casi riempiva la vita più di quanto lo avesse fatto la loro presenza.Il gruppo di amici si era dato appuntamento per pranzare insieme, approfondire i fatti che avevanoleggi »

A volte, la lettura di alcuni libri lo tagliava in due. In particolare temeva che la lettura di se stesso non l’avrebbe portato al tomo successivo. Lo straccio da vecchio: avrebbe voluto dare questotitolo alle sue considerazioni autobiografiche. Oppure: Fatelo stare zitto. Cercava sempre di comprendere il mondo, questo sì.leggi »

Ai cuori distrutti indistruttibili a chi si rammenda strappi irreversibili a quelli che reggono equilibri fragilissimi a chi avanza nel buio fidandosi di stelle che nemmeno vede a chi guarda negli occhi il suo dolore a chi non conosce lamento anche se ne avrebbe ogni diritto a chi insegna l’amoreleggi »

In questo mio lungo peregrinare senza meta nel mondo della musica ho avuto la fortuna diconoscere e frequentare, spesso solo virtualmente, persone eccezionali e di grande talento che, sevivessimo in un tempo normale, rappresenterebbero dei punti cardine del mondo musicale eculturale. Uno di questi è certamente il musicista e compositoreleggi »

Era un equilibrista. Non aveva paura di precipitare. Camminava su una fune sospesa sul nulla. E se riceveva un’offesa, faceva finta di niente, come se non fosse all’altezza di potersi offendere. Nonsei obbligato a scriverne, diceva a se stesso. Il gioco a cui si prestava era quello di lasciarsi dilaniareleggi »

Se la mia vita finisse oggi sarei pronta per il vento Sarei pronta per la leggerezza -no per la morte no nessuno lo è mai davvero – nel farmi polvere negli angoli e dentro un filo di sole nel riflesso a pelo d’acqua negli orizzonti infiniti che raccontano l’universo Sareileggi »

Max era concentrato, gli occhi sul monitor del portatile e la mano sul mouse, pronta a trascinare le sue idee da un punto all’altro del progetto. La voce di Nina lo raggiungeva, ovattata, dal bagno. Unasorta di nenia, un basso brontolio, molto diverso dalle reazioni squillanti della donna e daileggi »

A volte, abitava la solitudine rarefatta di un quadro. Le ombre lo affascinavano. Ma non sopportava la polvere, la folla, i cimiteri.Ora, diceva a se stesso, non devi fare altro che raccogliere i vocaboli. Come se fossero frutti di stagione. Bisognava farlo prima che marcissero. Usava la penna come un’armaleggi »