Rubriche (Page 29)

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Sprofondato nel lettino dell’ospedale, il corpo di Pina appare fragile e inerme: fili e tubicini sembrano attraversarlo, mentre una mascherina le copre parzialmente il viso.Le infermiere si avvicendano silenziose, mentre il medico del turno del mattino ha confermato l’infarto. La prognosi non è buona: nessuno si è ancora espresso conleggi »

Pervade  l’aria terrosa e stantia questo sole tardivo di maggio. E raspando asciuga le gole che adesso stanno mute. Spacca le labbra delle ragazze e gli accomoda le lamelle di sale che virano dal bagnasciuga sulla pelle sottile e smaniosa  di un solo indizio d’estate; infiammando il bordo degli occhileggi »

Queste righe prendono forma e colore non solo alla fine di molteplici ascolti ma a ridosso di quelle che sono la Giornata mondiale del libro, della Terra e la festa della Liberazione. La domanda che però mi pongo è: perché nel 2023 valori come quello della Cultura, della salvaguardia delleggi »

– È lì da ieri mattina, agente.…– Come dice? No che non è molesto, anzi, sembra gentile. Ha detto solo che sta aspettando Maria e non simuoverà da qui, fin quando lei non arriverà.…– Certo che gli ho chiesto chi sia Maria, credevo la moglie o la figlia o laleggi »

Non ho fatto molto per conoscerlo. Mi sono limitato ad aspettarlo. O forse era lui che stava aspettando me. In effetti non so nemmeno se ci siamo mai incontrati. Nessuno ci ha mai presentati. Né lui ha cercato di venire da me. Ma per favore. Mi sono limitato a subireleggi »

Il 18 novembre 1895 la commedia è terminata, ma Cechov non è soddisfatto come confida all’amico Suvorin: “La pièce l’ho finita. Non è venuta fuori bene. Del resto, non sono un grande drammaturgo, io. L’ho cominciata in forte e l’ho chiusa in pianissimo, il che è contro tutte le regoleleggi »

Ettore guardò scorrere l’acqua sotto di sé. Era limpida. L’ultima volta che aveva visto il Naviglio Grande limpido così erano forse gli anni Cinquanta e lui era un ragazzino e ci faceva il bagno con gli amici.  Quasi tutti avevano visto il mare tranne lui e quando lo avevo vistoleggi »

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Maria Salinelli, 3.05.1915-30.03.2010 Ci siamo quasi, pensò, e con gesto leggero sistemò le pieghe della gonna che le ricadevano sulle gambe magre e gonfie allo stesso tempo.Nervosa?No.Indispettita, leggermente.Si guardò attorno per accertarsi di non aver dimenticato nulla: le piaceva essere precisa e meticolosa, ai limiti della pignoleria.Odiava la sciatteria eleggi »

Ho bisogno di un pianissimo Voglio il dono dell’attenzione il piede sul freno la lentezza premeditata voglio far caso alle cose che accadono Ho bisogno di un pianissimo Mi serve la puntina sui dischi il suo strascico come un sospiro e grattarla quella superficie dissodarla farci buchi per i tulipanileggi »

Non c’è cosa peggiore del vedere un ragioniere che cerca di fare il poeta. Sarebbe il caso di stendere un velo pietoso – e dunque impietoso – su quest’immagine. Non si capisce bene perché un’umanità composta per il novantanove per cento di ragionieri debba avere così inviso quell’un per centoleggi »