Hangover

Nella notte gelida una mano mi tirò su, in alto, fuori dalla mia branda fatta di rami, e poi mi scaraventò a terra. Ricordo solo questo. Un momento prima dormivo nella baracca, indolenzito per le mie dodici ore di taglio dei larici, e un attimo dopo volavo nel freddo. Eleggi »

Stamattina mentre facevamo colazione mio figlio era di umore strano. Di solito si mette curvo sulla tazza piena di latte e corn flakes, tiene con una mano il ciuffo di capelli che altrimenti potrebbe finire inzuppato, e intanto da un orecchio all’altro gli spunta un sorriso. Il suo sorriso loleggi »

Gianni fissò la grande marea sotto di sé e decise di telefonarle. Fece il gesto inconsueto in modo meccanico, i telefoni non funzionavano più da ore. Né fissi né cellulari. E, in ogni caso, sapeva bene che lei non avrebbe risposto. Se solo avesse potuto spiegarle quello che pensava. Seleggi »

BLACK HOLE Mio nonno era un genio e questo lo sapevano tutti. Fin da quando ero piccola ha sempre risposto alle mie domande, anche quando stavo zitta. Pareva leggere nella mia mente il quesito e aveva già la risposta pronta, ma in un modo tutto suo: risolveva il problema senzaleggi »

OMNIA VINCIT AMOR Siena, 4 giugno 1944 In guerra è stupido essere astemi. Un bicchiere di vino leva la sete, due danno coraggio, tre tolgono la paura della morte. Ero stato inviato a Siena dalla III brigata Rosselli per le mia competenze. Visto che ero laureato in storia dell’arte, illeggi »

TUTTO È RELATIVO Provins è un affascinante borgo medioevale che dista meno di 100 chilometri dalla capitale francese, nel dipartimento di Seine-et-Marne dell’Île-de-France. “Miracolosamente scampato all’industrializzazione e ai bombardamenti” hanno scritto nelle guide turistiche dopo la fine della guerra: che tradotto nella mente di Julien Pinaider, sessantenne pittore anche luileggi »

  SA’ KE C’È? La questione è complicata. Giulia ama Giulio che ama Giuliana che ama Giulia. Sì, la prima che ho detto. Forse a Giulio sono sempre piaciute le donne un poco maschie, a Giulia i maschi un poco donne. A Giuliana le donne e basta. Si conoscono finleggi »

L’ORA DEL GIANICOLO Era nata nell’anno di Caporetto e per scaramanzia le avevano dato un nome che era insieme di un fiore e di un colore. Una bella bambina destinata alla felicità, l’unica femmina di quattro figli, perché Luisa era morta di spagnola e non contava. L’ombrellaia ebrea del restoleggi »

DOPO IL LAVORO, PRIMA DI CASA Mi accomodo all’ultimo tavolino del bar in cui vengo ogni tanto. Piango e non so il perché. Piango dentro e non c’è verso di far uscire una lacrima. E così adesso sono immobile, fermo. Poi di che cazzo mi lamento, in fondo la saluteleggi »

GUARDO QUESTA CITTÀ CHE SOFFRE L’ho visto mentre stavo andando in banca, era accanto al marciapiede, stretto tra il cassonetto e una macchina in seconda fila. Era già secco, immobile perché morto, morto perché senza più energia, riverso su un fianco. Maschio, le piume gialle dicevano che era un maschio.leggi »