Fuori posto (Page 3)

Era un grand’uomo, sono orgoglioso di aver lavorato al suo fianco. Stringendo l’ennesima mano e ascoltando per l’ennesima volta parole che all’incirca si equivalevano, Adele si sentì infinitamente stanca e si chiese quando sarebbe terminata quella giornata così faticosa. Una pioggia talmente inconsistente da sembrare vapore le inumidiva le cioccheleggi »

Mi chiamo Antonia, ho sedici anni, la mia vita sta andando a rotoli e odio il mare. In quella tarda primavera del 1990 le disgrazie parevano abbattersi su di me a multipli di tre alla volta. I miei genitori stavano per separarsi, mio padre aveva ingravidato la segretaria neo maggiorenne,leggi »

Alla Bella Elena la serranda si alzava puntuale ogni mattina alle 7 e si abbassava alle 8 di sera; una sola lunga pausa (fra le 2 e le 4 del pomeriggio in inverno, dalle 2 alle 5 in estate), quando la proprietaria chiudeva la cucina, rassettava e si riposava nellaleggi »

La Elide si lascia andare contro lo schienale del divano con un sospiro che è stanchezza ed è rassegnazione. Ha la casa piena di gente e fra qualche ora sarà anche peggio ma lo sapeva che sarebbe successo. Socchiude appena gli occhi e cerca di isolarsi ma non le riesceleggi »

La pendola del refettorio segnava le tre del pomeriggio. Dalle persiane, serrate contro il sole feroce, filtrava una luce sottile che il danzare della polvere rendeva tremula. Sembrava che la calura avesse sospeso il tempo e tutti i suoi abitanti in un istante fisso, privo di movimenti.Nessuno lungo i corridoileggi »

Un “seconda scesa”. Carla guarda l’uomo davanti a sé: oramai lo conosce, sa che quel “seconda scesa” che le sta chiedendo sta a significare un caffè fatto con gli avanzi dei fondi dell’espresso precedente. Un brodino di poco sapore e poco aroma, ma gratis, perché l’uomo non si può permettereleggi »

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Sprofondato nel lettino dell’ospedale, il corpo di Pina appare fragile e inerme: fili e tubicini sembrano attraversarlo, mentre una mascherina le copre parzialmente il viso.Le infermiere si avvicendano silenziose, mentre il medico del turno del mattino ha confermato l’infarto. La prognosi non è buona: nessuno si è ancora espresso conleggi »

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Maria Salinelli, 3.05.1915-30.03.2010 Ci siamo quasi, pensò, e con gesto leggero sistemò le pieghe della gonna che le ricadevano sulle gambe magre e gonfie allo stesso tempo.Nervosa?No.Indispettita, leggermente.Si guardò attorno per accertarsi di non aver dimenticato nulla: le piaceva essere precisa e meticolosa, ai limiti della pignoleria.Odiava la sciatteria eleggi »

– Oggi andiamo alla casa degli ibischi rossi? Sabrina butta là la domanda con finta indifferenza, premurandosi però di spiare di sottecchi la reazione stupita di Vincenzo, che infatti la guarda sgranando gli occhi tondi e castani, buoni come quelli di un cane mite e obbediente.Vincenzo non risponde con leleggi »

                                                                                                                           Le cancerose le riconosci al volo: fra di loro oramai si conoscono, fanno gruppo, alcune indossano cuffiette vezzose, hanno visi tirati color della cenere, sguardi senza più sopracciglia.Tutte hanno grinta e cianciano allegre aggiornandosi sulle reciproche terapie: Tu hai finito la radio? Ancora quante?Ogni volta che una completa glileggi »