Briciole per i passeri

Seminate nel bosco per ritrovare la strada di casa diventano, invece, sostentamento per uccelli affamati.
Le storie che Katia Colica qui racconta sono piccole inchieste del quotidiano, sparse lungo il sentiero per non vagare smarrita; o per sfamarsi, se è il caso.

Ti incontrerò per caso su una carrozza del treno parlerai il mio dialetto, e io lo avrò scordato mi chiamerai per nome, e io lo avrò scordato. Tirerò fuori una matita e disegnerò i tuoi occhi ma rimarrò muta, muta per non sbagliare. Disegnerò la tua tomba come una trappolaleggi »

Può capitare che il giorno diventi sera, che il battito del cuore diventi passo lento, che la stanchezza diventi una pialla limata a filo, passata sui giorni, a consumare. Può capitare di spendere tutto o risparmiare anche i sorrisi; di grattare via qualcuno dalla tua pelle come la ruggine. Dileggi »

  «Biancaneve! Biancaneve! Dove sono i calzini? Non si trovano mai. E le mutande pulite? Ma possibile che in questa casa non si trova mai nulla. Quando stavo con mia madre…»«Arrivo!» Quando stavi con tua madre. Eh, quando stavi con tua madre.Lavo i piatti del pranzo. Pulisco il piano cotturaleggi »

La speranza che Charlie Brown, ogni 14 febbraio, mostra nell’aprire la sua cassetta delle lettere è uguale alla speranza del mondo intero: un bambino grande che nutre sogni da grandi e si scontra con delusioni e nevrosi dentro una commedia umana dai toni lirici. Per lui San Valentino è unaleggi »

Non ha più colore il ramo vestito di vetro che cede muto, sfibrato. E le gemme, come paralisi, non sanno di esserci; scavano dimore in abbracci bendati di ghiaccio, marcano di ombre il fango stantio e calpestato. Non aspettano, non credono, non sanno. Allo stesso modo io, vuota, aspetto nulla,leggi »

Pensa se fossimo davvero andate in Grecia. Con quel trolley zeppo di roba inutile, io; il tuo zaino Invicta e due costumi dentro, le ciabatte infradito da indiana da metropoli e quella maglietta lunga che fa anche da vestitino, tu. Forse davvero poteva cambiarci le cose, e sì che teleggi »

Ci stava questo personaggio che esplodeva fuori dalla sua carne di attore e gli mangiava la scena della vita. Avevamo cose in comune: due cognomi strani per i quali essere presi in giro, l’inadeguatezza attaccata alla pelle come compagna molesta, l’autoironia come un salvagente tascabile al quale aggrapparsi.L’ho cercato perleggi »

Finché quest’acqua nervosa e scura ci vorrà portare in braccio addormentati senza tremare, figlio. La paura non avrà porte.E adesso che il vento cambia – e da ghibli si fa pigro scirocco – credimi se ti dico che il mare non risponde perché non sa, o forse ha imparato eleggi »