LA STRADA
La vecchia 131 è la strada che porta da casa nostra al mare.
In macchina attraversiamo paesi antichi, legati uno all’altro.
Fermo al semaforo c’è un vecchio in bicicletta.
Avrà due, tre anni in più di me.
E’ affaticato, sono le nove e fa già molto caldo.
Le sue guance hanno il colore del pan di spagna messo a cuocere nel forno.
Dietro, legata alla bicicletta, ha una cassetta di legno piena di verdura ricoperta di terra.
Abbasso il finestrino e lo saluto.
“Buongiorno, fa molto caldo, vero? La vuole un po’ d’acqua fresca?”
L’uomo sorride e mi fa un cenno con il capo. Le gocce come lacrime di fango gli scivolavano sul volto.
Intanto allungo la mano dietro il sedile, la bottiglia d’acqua non c’è.
“Clara, dov’è l’acqua? L’avevo messa qui, dietro il tuo sedile… ”
Continuo a cercare mentre il verde è scattato già da un pezzo e l’uomo ha ripreso lento il suo tragitto.
Ci saluta con la mano da lontano.
“ Clara nascondi sempre tutto! ”, mentre lo dico mi volto e la rivedo per un attimo.
E’ lì, bella come sempre, ride.
Clara rideva sempre quando non trovavo le cose, diceva che stavamo diventando vecchi.
“ Eccolo il tuo mare Clara ”, sussurro e non riesco quasi a respirare.
Spengo la macchina vicino alla scogliera e accarezzo il sedile.
Immagino di sfiorarla e chiudo gli occhi alle lacrime.
© Sandra Giammarruto, 2015