Katia Colica (Page 4)

Scrittrice e drammaturga, per Castelvecchi pubblica “Non questa volta”. Vive con otto gatti e un musicista. Ha scritto per Oscar Mondadori; 66thand2nd; Zona, Fondazione De Andrè. Per CDSE pubblica “Un altro metro ancora. Monologo sul bordo della vita”, “Ancora una scusa per restare”, “Il tacco di Dio”. Scrive testi per teatro e cinema, tra questi: “PPP Pasolini amore e lotta - Dico il vero”, “Cassandra Global Warner” e “Metamorfosi” per la regia Matteo Tarasco; “Non lo faccia” diretto da Giuseppe Ferlito.
Direttrice artistica del Balenando in Burrasca Reading Festival, è autrice e performer per spettacoli teatrali tra cui: “Le voci delle donne di Omero”, “Morgana – Acque libere”. Tiene laboratori di scrittura creativa e comunicazione “No Hate” per allievi delle scuole di ogni ordine e grado. Urbanista, non ha ritirato la pergamena di laurea perché ai muri preferisce appendere quadri colorati.

ACCENDINO Giallo. La Ford scura metallizzata col tizio in camicia si fermerà, lui è distratto. Ha lo sguardo di chi non ha più la voglia di scappare da nulla, nemmeno da me. Nonostante me. Rallenta. Stop. Mentre il Suv andrà. Infatti il guidatore mi sfiora il braccio col suo veicololeggi »

SENZA PRETESA Cinquecentotrenta. Le calorie sono fatte di numeri cosa credi, dice la dietologa on line, da qui prendi e da lì togli. Poi, se proprio vogliamo, nell’etichetta c’è pure scritto che ci stanno dentro vitamine a gogò. Aspetta però… ma no, non mi fregano mica. Sono conteggiate a porzioneleggi »

IO SO PRENDERMI CURA DI VOI Io, quando ho davanti un uomo che muore ecco, io so cosa fare. Soprattutto so cosa dire. La ritualità delle parole non mi fa paura: se dovessi dare un chiarimento a qualcuno potrei farlo senza tremare. Ho scelto di essere quello che sono –leggi »

DIO DEI MILLE COLORI «Ti ricordi di me? Sono quello di ieri. Sono quello di sempre». Lo chiamano Peppe, non so nemmeno il perché; non so nemmeno il suo vero nome che tanto – a saperlo – sbaglierei a pronunciare. In città fa quel che può: vende accendini ai semafori,leggi »

UN SORRISO FATTO DI SEGNI Ti sento. Sei dall’altra parte di questa trama immaginaria, ci unisce il filo labile di una rete virtuale, e lo so, lo immagino cosa starai considerando adesso.             Penserai che tuo padre sia un poveretto in preda alla crisi di mezza età. Un quarantenne sfigatoleggi »

NON ESCLUDO SVILUPPI La mia vita potrebbe tranquillamente racchiudersi qui, dentro questa macchina a motore acceso, sbarrata grazie allo scatto della sicura. Qui ad aspettare che il colore del semaforo da giallo scatti in rosso e con la gente che suona dietro perché non è pensabile – con la frettaleggi »

CON POSSIBILITÀ DI CRESCITA Se aspetto alzata do l’impressione di essere in preda all’ansia. Se sto seduta, qui, come gli altri, forse sembrerò tranquilla. Professionale. Adatta. Adatta a fare cosa, poi. L’annuncio di lavoro non era per nulla chiaro, come al solito. Azienda leader nel settore cerca ambosessi per attivitàleggi »

Non parlare al conducente Questa notte sembra tinta dall’inchiostro che usa l’azienda per timbrare l’orario dei turni: né nero, né blu. Forse è un colore che non esiste. O nessuno gli ha dato un nome o forse, ancora, il nome non lo conosco io perché sono sempre stato scarso aleggi »

Il bisogno e l’aritmetica La mano sinistra stringe il carrello facendo pressione sul sottile cerchietto d’oro che ancora lo lega alla moglie, un anellino antico quasi saldato al dito. Dice che le donne non dovrebbero mai morire prima dei mariti perché gli uomini, in fondo, dentro questa vita sanno cavarselaleggi »