Euro Carello (Page 3)

Torinese, non ha saputo opporsi ad una insopprimibile vocazione ed ha avuto insieme la (felice) sorte di insegnare ed un’attiva partecipazione alla stagione del ’68 e dintorni. Per quindici anni è stato volontario nell’ associazione umanitaria Emergency. Il suo racconto I Corvi sono lì che aspettano ha vinto il XIV Trofeo RiLL 2008 per il miglior racconto fantastico. Per Giulio Perrone (2010) ha scritto Il seme del nemico, (diritti per Emergency) e con Mario Bianco per Graphot Ed. Letti a undici piazze, racconti su undici piazze torinesi. Nel 2020 ha pubblicato per Calibano Ed. il romanzo Trenta per te, che si augura resti distopico, sull’Italia malata di un anche troppo prossimo futuro. Resta comunque fermamente convinto che il pessimista sia un ottimista meglio informato.

Il suo spazio è: www.eurocarello.it

Allungo la mano con lentezza, le dita tra le cosce fasciate dalle autoreggenti nere, guardo verso la webcam con occhi languidi e sbatto due o tre volte le ciglia finte, labbra socchiuse e lingua che fa capolino. Senza occhiali non ci vedo bene ma capisco che la lucetta rossa èleggi »

Euro Carello

CHI È Torinese, non ha saputo opporsi ad una insopprimibile vocazione ed ha avuto insieme la (felice) sorte di insegnare ed un’attiva partecipazione alla stagione del ’68 e dintorni. Per quindici anni è stato volontario nell’ associazione umanitaria Emergency.Il suo racconto I Corvi sono lì che aspettano ha vinto il XIVleggi »

Una lastra di vetro. Liscia, come tutte le lastre di vetro. Una notte di pioggia incorniciata dal legno scuro. Una goccia che scivola giù. Scende, rallenta, sembra che si fermi, riprende. Potrebbe essere una lacrima. Bel pensiero profondo, adeguato al momento e allo stato d’animo. Che non è depresso, no.leggi »

Le luci dei fari scivolano sui campi gelati, sui cartelli sbiaditi che mi vengono incontro e spariscono subito, inghiottiti dal nero, sulla lingua di neve sporca che scorre di lato. Intorno, il buio si va facendo meno spesso, si cominciano a intravedere i profili di qualche cascina, i ricami obliquileggi »

È tardi, dio mio com’è tardi – la pasta, il prosciutto, il latte che non ce n’è più e cosa gli do a colazione – se non mi sbrigo non ce la faccio a fare tutto. Proprio oggi che viene mia madre e ho la casa che fa schifo. «Sbrigati,leggi »