Davide Marchetta (Page 7)

Davide Marchetta è nato a Messina nel 1959.
Ha lavorato per oltre trent’anni come critico letterario alla Gazzetta del Sud. Dopo il romanzo “Sospetto di morte” con Rubbettino (1995), ha pubblicato il poemetto “Io sono caino” (Nuova Ipsa, 2001), le raccolte poetiche “Manuale di sofferenza” (Sciascia 2010) e “Stella perdente” (2016) per Plumelia, nella collana “Acheni” diretta da Aldo Gerbino.
La sua rubrica è Segni diVersi

C’è il serio pericolo che possa scappare. È per questo che lo tenete legato? Non solo. Lo teniamo sotto costante osservazione. Cioè, uno di voi lo tiene imprigionato con lo sguardo ventiquattr’ore su ventiquattro? Esattamente. Ma, mi tolga una curiosità, se scappasse, dove andrebbe? Dovrebbe chiedermi: cosa farebbe? E valeggi »

Non c’è niente di terribile nell’analisi di una sottrazione. Basta polverizzare un gesto, una fonte di luce, per sapere che ogni negazione di sé è un’appropriazione. Il sangue che nasconde la ferita è il vero padrone del tormento. La piaga brucia per un fuoco non suo. Né si può aprireleggi »

Jekyll: Ci ho provato a schivare quel diretto. Ma tu eri come invisibile, non potevo vederti. Eri così veloce che tra un pugno e l’altro non riuscivo quasi a provare dolore. Mi colpivi dove non me l’aspettavo. Ho urlato solo quando sono finito al tappeto. Prima di capire che stavoleggi »

Ricordati che il Lunedì di Pasqua sei da me. No, lunedì non posso, sono di suicidio. Ma come, me l’avevi promesso. Lo so, mi dispiace, ma credimi, non ne posso fare a meno. Non puoi rimandare? Anche al giorno dopo. Sai, ci sarà anche Leandro. Pensa che viene apposta daleggi »

Il diavolo ci mette sempre lo zampino. Paul Auster la chiama la “musica del caso”. E per carità, sarà un caso o il Caos, la provvidenza o una maledizione, ma quando il destino viene a incassare e tu ti fai trovare all’asciutto, sembra che dietro la tua vita, proprio unleggi »

Non ho fatto molto per conoscerlo. Mi sono limitato ad aspettarlo. O forse era lui che stava aspettando me. In effetti non so nemmeno se ci siamo mai incontrati. Nessuno ci ha mai presentati. Né lui ha cercato di venire da me. Ma per favore. Mi sono limitato a subireleggi »

Non c’è cosa peggiore del vedere un ragioniere che cerca di fare il poeta. Sarebbe il caso di stendere un velo pietoso – e dunque impietoso – su quest’immagine. Non si capisce bene perché un’umanità composta per il novantanove per cento di ragionieri debba avere così inviso quell’un per centoleggi »

Capisco la carta straccia, perché mi assomiglia. Avrebbe pur detto qualcosa un tempo. Se non fosse che. Guardatemi. Accartocciato come sono sul fondo di me stesso. Anche nei momenti in cui raccontai, sapevo del cestino dei rimpianti.E non ho fatto niente – leggero com’ero – per non finire tra leleggi »

L’accusa dimostrerà che il poeta David Foster Wallace è stato ucciso dall’uomo David Foster Wallace e non il contrario.Dimostreremo che non è stato un delitto poetico ma un delitto umano. Principalmente perché il delitto poetico non esiste, esiste solo quello umano.È innegabile che “gigantesche ombre asteriscoidali” gravavano sul rapporto cheleggi »

Datemi una bestemmia. Io voglio leggere una bestemmia. Una bestemmia, un urlo, una ferita che non guarisce. Io non voglio leggere libri. I libri con le storielle, con le tramine interessanti, i libri raffinati, perfettini. I libri ben stampati per un lettore ammodo. Io voglio leggere Belzebù, non un libro.leggi »