Ale Ortica (Page 2)

Nata e cresciuta a Rocca Castello, legge avidamente e scrive
pigramente sotto dettatura di due gatti fratelli con mamme diverse.
I suoi riferimenti culturali sono Stephen King e Abigail Mitchell.

Io e Max avevamo ideato una serie di riti durante i nostri vent’anni insieme da concubini illegittimi figli di Satana non sposati, tutti deliziosi, che contribuivano a scandire quelle giornate passate insieme e dareun ritmo alla nostra reciproca compagnia.Io scrivevo a tempo pieno e lui era il mio correttore dileggi »

Siamo appena stati a messa io e la nonna, sedute in prima fila come sempre, non perché siamo persone importanti come il sindaco o i carabinieri che quando ci sono le feste si mettono sempre davanti,ma perché la nonna è anziana e quindi si siede lì per non fare tantaleggi »

A volte non dormo io, a volte non dormi tu. Non c’è una regola.Non sai quante volte sono stata sul punto di chiederti di parlare, di stare da soli un po’ di tempo per poterti spiegare cosa succede.In rari momenti ho le idee chiare, so esattamente cosa dovresti sapere eleggi »

Sono una matrona ciociara e nella biologia del mio corpo non esiste la possibilità di un punto-vita, esso non è proprio contemplato nel disegno di Dio, non può crescere sul terreno argilloso del miocorpo: se provassi a costruirlo, semplicemente franerebbe sulle mie cosce indolenti.Per definizione, come le nonne, io soleggi »

Roger fu adottato da una signora molto conosciuta in paese per alcune strambe abitudini, come quella di trasportare su un passeggino il suo cane di piccola taglia e casata sconosciuta, vestito come un paggetto e appollaiato tra vecchi foulard e sacchetti della spesa.Il micetto fu posto sullo schienale dello specialeleggi »

Aveva affrontato l’ultimo anno cercando di resistere a ogni sprangata, rialzandosi nel minor tempo possibile per essere pronta a ricevere il successivo, molleggiando sulle punte, adattando ogni parte del suo corpo e della sua mente, con l’unico obbiettivo di non rompersi. Continuava a perdere parti di sé, letteralmente pezzi delleggi »

Alla fine erano riusciti a inserirla nella capsula, nonostante ella opponesse una resistenza al limite delle sue possibilità.Le avevano intimato di non muoversi, che se avesse urlato o respirato convulsamente, quella permanenza forzata sarebbe durata ancora di più. Lei smise di agitarsi e impose a sé stessa di fingersi svenuta,leggi »