Ale Ortica

Nata e cresciuta a Rocca Castello, legge avidamente e scrive
pigramente sotto dettatura di due gatti fratelli con mamme diverse.
I suoi riferimenti culturali sono Stephen King e Abigail Mitchell.

L’inizio di gennaio era il periodo ideale per indossare il lutto, piangere i propri defunti, onorare la loro assenza, che in certi casi riempiva la vita più di quanto lo avesse fatto la loro presenza.Il gruppo di amici si era dato appuntamento per pranzare insieme, approfondire i fatti che avevanoleggi »

Max era concentrato, gli occhi sul monitor del portatile e la mano sul mouse, pronta a trascinare le sue idee da un punto all’altro del progetto. La voce di Nina lo raggiungeva, ovattata, dal bagno. Unasorta di nenia, un basso brontolio, molto diverso dalle reazioni squillanti della donna e daileggi »

Nel 2040 avrò ventisei anni e mezzo, quasi ventisette, e posso anticiparvi che le auto non voleranno. I robot non faranno le cose al posto degli uomini, non più di quanto lo facciano già adesso.Saranno solo più aerodinamici e con interfacce più gradevoli.Esiste già un prototipo di cane robot, nonleggi »

Gennaio sarebbe stato un mese impegnativo e meraviglioso, tutti isuoi sforzi stavano per essere ripagati, le sue ambizioni lo avevanoportato lontano. Aveva studiato, era stato seguito da professionistiscelti con cura, si era impegnato dedicando tutto sé stesso araggiungere quel successo. Era maturo e indipendente, la suafamiglia poteva essere fiera dileggi »

Sono una persona ansiosa e vivo in equilibro precario, su un piede solo, al quale manca un dito. La chiamo “pipì nervosa”, consiste in uno stimolo irresistibile a urinare, anche solo poche gocce e diventaimperativo quando mi sento ansiosa o oppressa dalle preoccupazioni. In realtà è una patologia che esisteleggi »

Si accarezzava la pancia senza pensarci, un gesto spontaneo, involontario, del quale era quasi inconsapevole. A volte prendeva coscienza della curva innaturale per il suo corpo esile, e sorrideva,poi dimenticava.I peperoni li aveva piantati lui a giugno, non sapeva quando fare questo lavoro e sulla confezione dei semi non c’eranoleggi »

Swiiiish, Zap Gemiti Swiiiish, Zap Mugolii sommessi Respiri veloci e pesanti Swiiiish, Zap «Mio Dio!» «Ti ho detto che te devi sta’ zitto. Obbedisci al padrone, topo di fogna» Swiiiish, Zap «Eh Madonna, che male!» «Zitto imbecille!» «Eh no, imbecille no…» «Come imbecille no? Dica, me faccia lavorà.» Swiiiish, Zapleggi »

L’uomo si fermò davanti a una struttura che sembrava un ristorante cinese, o forse una specie di pagoda, un edificio di tre piani, ognuno con un tetto spiovente e gli spigoli verso l’alto. Si accedeva attraverso un’arcata dorata, percorrendo un acciottolato bianco, luminoso, graziosamente impreziosito da piccoli led a formaleggi »

Soffro di disturbi del sonno. Non dormo come gli altri esseri umani, non passo 8 ore in uno stato di misericordiosa assenza di coscienza, preoccupazioni, paura, rabbia, tensione. Questo stato di splendida eagognata distanza da me stessa può durare al massimo due ore, poi arriva il folletto del sistema nervoso,leggi »

Il rumore del respiro imprigionato dentro le mani, giunte intorno al naso a formare una conca, sembrava una monaca in preghiera. Era rilassante quel suono basso e costante, la mente si schiariva, lepreoccupazioni si facevano nebbia ed evaporavano nella stanza.Sul letto, la schiena curva e i gomiti sulle gambe nude,leggi »