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Due fratelli Quando Valerio rientrò a casa, sentì subito l’odore di quella sigaretta accesa e poi assaggiata per una, al massimo due boccate. Passò una mano sul volto, lasciando cadere a terra la borsa dei documenti. Era tornato. Suo fratello era tornato. Prima di percorrere l’ampio disimpegno rivestito di marmoleggi »

FESTIVAL DELLE GENERAZIONI #FFDG14 Resta che ti passa Strega Marmocchia delle infinite vicinanze, spiegami. Dovrei essere di mezza età e non ne sento nemmeno mezza. Nessuno degli scrittori a cui l’ho chiesto ha voluto dirmi quand’è che secondo lui la scrittura diventa letteratura. Cioè quello che resta. Perché il piùleggi »

EVELYN EVELYN(liberamente tratto) – So che puoi ascoltarmi, so che condividi l’attesa, qualche pensiero ti tormenta? Forse. [pausa… sottile]Non ho il coraggio dei piccoli indiani, non ho la forza dell’amore, irrazionale. Ne resto fuori, con un nodo di fuoco allo stomaco che mi brucia quest’inquietudine.Lei aveva la sincerità. Io, dimenticandoleggi »

TERMINI DI RIVOLTA Dieci piccoli termini rinchiusi in una stamberga. Camminano dal tavolo alla finestra, che dà sul prato, quasi a filo d’erba. In fila, uno dietro l’altro, sognano un uso romanzato: delle storie da portare fuori complesse, e se no, smussate a suon di lima, perché la lima èleggi »

SARTO PER SIGNORA Ho ricordi della mia infanzia che vorrei non avere. Appartengono alla stanza di una casa che non esiste più. Là sono stato bambino da meno nove mesi fino ai quattordici anni. Nella stanza, che chiamavamo pomposamente “sala”, c’era uno specchio. C’erano anche altri mobili: un divano, unaleggi »

R. Mi avvicino e mi sorridi. Lo so che quello è il tuo pegno d’amore. L’angolo di bocca che si alza spinto dall’impercettibile lampo bianco in un mare di nero. Ti accarezzo la fronte e non trovo più le rughe di un tempo. Ormai è tutto sottile e fragile comeleggi »

RAINY JUNE, III Rainy June, III è la coda di un altro brano che si chiama Rainy June, I. Naturalmente in mezzo c’è anche Rainy June, II e ancora mi sto chiedendo perché ho fatto una cosa del genere. Un ego infantile e ipertrofico, probabilmente. Vado a spiegarmi. I grandileggi »

Cavalcando il blu (o il misticismo del creare pensando a Vasilij) Che tu sia azzurro turchino azzurro celeste o profondo oltremare, a me poco importa.   E’ quel tuo sguardo lapislazzulo che mi confonde nell’acquamarina è quel tuo non essere avio è quel tuo non raccogliere fiordaliso E’ perché tuleggi »

LEI E’ RIMASTA Alle cinque della sera in estate c’è ancora una bella luce e l’aria comincia a farsi più fresca. Sotto i cipressi tutto pare più sopportabile e gentile, anche le calze nere di certe vedove vecchie. Questo pensava Andrea, nella mano destra un pennello e nell’altra un piccololeggi »

Il pesce e la sua ombra Ci sono zone morte nella memoria di ciascuno di noi, luoghi abitati dall’abitudine al silenzio, alla repressione dei desideri, alla fuga dalla realtà; luoghi in cui nessuno entra, nemmeno i nostri pensieri. Sono buche coperte da strati di minuti, ore, giorni. Fossi che saltiamoleggi »