admin (Page 4)

Avanza solenne la scia dell’alba. È un blues mattutino nello sterno di entusiasmi appena destati. Un flutto assonnato di logiche danzanti. Nell’altra stanza è un rivolo di mielina involato dal neurone lo stucco d’alba alla parete. Un’esalazione del lume della ragione. L’alba di un’impotenza. ©Francesca Rossetti, 2020 ©Foto Sandra Giammarrutoleggi »

A me piacciono le bande, quelle di paese. Mi piacciono perché si muovono ordinate – a volte no – come una pacata onda che ti avvolge la mattina presto su qualche spiaggia solitaria e ti fa sentire un po’ sabbia, un po’ mare, un po’ vento, un bel po’ parteleggi »

Dopo il dolce si alzano da tavola – il fulgore scomposto di cristalli e argenteria, i tovaglioli spiegazzati – e si accomodano sui divani, nella luce resa morbida dai paralumi delle molte lampade. «E così questo Natale niente St.Moritz?» chiede Eugenia accavallando le gambe. «Niente» conferma Camilla «Andiamo a Bangkok.leggi »

Nel flusso la mattina camminavo veloce. Borsa piena, cose da fare. Biglietto, tornello, aspettare, salire, le porte chiuse. Aggrapparsi gli appositi sostegni. Musica nelle orecchie. Non vi sento ma vi guardo. Chissà cosa pensate, chissà a che ora vi siete svegliati, chissà dove sono i vostri figli: come erano stamattina,leggi »

La Espera (Microrrelato inspirado en Arte Callejero ) Espera. Sin hacerse muchas preguntas, porque le dijeron que pronto volverían a rescatarlo y, aunque el hilo de la esperanza se haya roto hace incontables noches, él sigue allí. Continúa asido a lo único que conoce, a su única certidumbre, a eseleggi »

Mi chiamo Maurizio, ma tutti mi chiamano Max. Mi piace firmarmi Xam. Ormai sono sei anni che non lavoro più. La mia vita ha assunto un ritmo piacevole. Vivo con mia mamma di novant’anni e la sua badante. Sarina. Bella, bellissima. Un fisico da pin up e un cervello daleggi »

Giovanna andava al mercato. Come tutti i giovedì. E, come tutti i giovedì, si era fermata alla bancarella dei lupini. Le piacevano i lupini. Da quando era piccola. Le piaceva sbucciarli con i denti, succhiarne l’interno, stringerne la polpa. (C’era stato un periodo in cui di lupini non se n’eraleggi »

Riconosco il suono del messaggio, è di Laura. In automatico, tocco la borsa: sì, gli spaghetti ci sono. Sorrido, come sempre, con lei e di lei. «Solito tram tram. Un po’ mi annoio, ma mi godo il dolce far niente.» Laura parla così. Riesce persino a saltare di palla inleggi »

Quando nel 2013 pubblicai il mio primo romanzo in lingua albanese intitolato Gjembi dhe trëndafilat (La spina e le rose), mai e poi mai avrei pensato che le storie narrate sulle sue pagine mi avrebbero permesso di conoscere dopo tanto tempo a chi appartenessero. È stato uno shock trovare inleggi »