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ROSSO POMODORO La sala della pizzeria era ricca: di profumo di pomodoro e origano, del vociare allegro di famiglie e bambini, della musica di sottofondo e di tanto bianco e rosso, il logo del locale, con disegni di pomodoro ovunque. I tavolini colore-non colore, tra il beige e il grigio,leggi »

FRITTELLE DI PATATE “A tavola perdonerei chiunque. Anche i miei parenti.” (Oscar Wilde) Questa ricetta è di Leyla, una ragazza di Istanbul che ho conosciuto tanto tempo fa. L’estate dei miei ventiquattro anni, prima di andare a ballare in spiaggia o a passeggiare nelle vie di qualche paese in festaleggi »

PER FARMI NOTARE Dicono che per esistere devi farti notare. Non che ci creda, ma capita che mi fermi a pensare. Farmi notare come? Cosa ha più di me, o meno di me, chi sa farsi notare? La finestra aperta su un cielo in quasi crepuscolo, rosso e oro screziatoleggi »

IO E TE DA SOLI Lei gli porse un bicchiere di vino e lui non lo rifiutò. Allungò la mano attraverso il tavolo e ne bevve un piccolo sorso. La gola gli bruciava e si sentiva già stordito. Lei sorrideva. Non facciamo niente di male: lo disse versandosi a sualeggi »

ZOMBIE Tonno. Pesche sciroppate. Olive snocciolate e gallette. Roba a lunga conservazione, certo. Nel frigo solo una crosta di ghiaccio soffocata. «Perché ci fai questo?» chiede lei, dalla sua pozza di sangue. Infilo la mano nel ghiaccio. Non ho ancora imparato bene a usare la pistola. Una volta mi graffio,leggi »

REQUIEM Non mi vesto di nero. Mai. Non uso colori sgargianti negli abiti o sulle unghie. Non mi trucco: niente profumo, niente rossetto, niente colori sugli occhi. Fa meno male a chi mi incontra. L’ho imparato col tempo e con l’esperienza. Vorrei essere trasparente. Il mio lavoro: non si impara,leggi »

SCARPE La pozzanghera era lì nel mezzo del marciapiede nonostante non piovesse da giorni e giorni. Rifletteva le foglie di chissà quale albero e faceva risaltare lo sporco e il disordine che solo un marciapiede di periferia sapeva regalare. Vecchie orme di un’estate passata, macchie di vernice di chissà chi,leggi »

“OGNI GUERRA È UNA GUERRA CIVILE, OGNI CADUTO SOMIGLIA A CHI RESTA, E GLIENE CHIEDE RAGIONE.” Questa frase è tratta dal romanzo di Cesare Pavese “ La casa in collina”. Racconta la storia di Corrado, insegnante in un liceo torinese rifugiatosi nella collina dell’Oltrepò durante l’inasprirsi della guerra. Qui ritrovaleggi »