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FOCACCIA DI PATATE ALLA PIZZAIOLA Lo si schiaccia dolcemente tra lingua e palato; lentamente fresco e delizioso, comincia a fondersi: bagna il palato molle, sfiora le tonsille, penetra nell’esofago accogliente e infine si depone nello stomaco che ride di folle contentezza. (Gustava Flaubert) Da piccola rientravo da scuola e lanciavoleggi »

GUARDO QUESTA CITTÀ CHE SOFFRE L’ho visto mentre stavo andando in banca, era accanto al marciapiede, stretto tra il cassonetto e una macchina in seconda fila. Era già secco, immobile perché morto, morto perché senza più energia, riverso su un fianco. Maschio, le piume gialle dicevano che era un maschio.leggi »

KISS ME CLEOPATRA Quando faccio tardi in ufficio, la sera, divento qualcos’altro. Quando spengo le luci, e rimane solo il chiarore freddo dell’impianto di sicurezza, a definire i contorni dei monitor e delle postazioni da lavoro, nascondo sotto la pelle la tensione di un grido, serro i denti e deglutiscoleggi »

QUELLA COSA SENZA NOME Sei dietro il vetro della finestra, con il naso appiccicato che fa l’alone di vapore. Respiri l’odore del tuo fiato, che sa del vino, del pane e dello zucchero che ti hanno dato a merenda. Per cena invece non hai voluto niente. Hanno insistito ma tuleggi »

A DUE PASSI DA ME Esce troppo presto, raramente riesco a intercettarla: mi tocca aspettare la sera quando rientra, scende dall’autobus o – se è molto tardi – da un taxi, oltrepassa la portineria salutando in quel modo particolare (tira giù la testa e piega il collo come se sileggi »

GIOCHIAMO, TI PREGO, GIOCHIAMO! Maggio fresco e ricco di pioggia, a Milano. Marciapiedi grigi lucidi e splendenti come vecchie armature medioevali ripulite dallo stalliere di turno. Persone di ogni genere si avviano con passo veloce verso attività programmate, scuola, lavoro, spesa, incontri. Gli adulti hanno in mente liste di coseleggi »

IN A SAFE PLACE Mi chiamano Dino. Come mio padre, che si chiama Chigozie. I colleghi del cantiere lo chiamano Dino il negro e allora è giusto che tutti chiamino Dino anche me. Lo sanno tutti che non mi chiamo Dino, anche i docenti oggi riuniti davanti alla palestra dellaleggi »

LE GIOIE DELLA MANTERNITÀ. SENZA FIGLI Da anni ce lo ripetono in tutte le lingue, ne discutono i politici, i giornalisti e pure i preti, ormai si parla di emergenza demografica: l’Italia è un paese vecchio, l’età media è troppo alta e i giovani non ne vogliono sapere di fareleggi »

ANELLI Hai perso l’anello che ti hanno regalato i Mijovic. Ce l’avevo al dito fino a un attimo fa, ripeti disperata mentre rovisti tra le bucce nel secchio dell’immondizia, butti all’aria i panni sporchi nella cesta, le scartoffie sulla scrivania, apri e chiudi cassetti, guardi sotto i mobili. Niente. Saràleggi »