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VIRGINIA NEI FIORI Aveva paura di sembrare venale, ma poi no, in fondo non le importava granché. Erano altre le cose capaci di turbarla. Vedeva dalla finestra macchie di colore: dalie, tulipani, la testa sbarazzina del papavero, gli anemoni commoventi che non ce la facevano a tenersi dritti, se sileggi »

LEON “Leon” di Luc Besson. Il mio film preferito di sempre. Passo dopo passo dopo passo c’è l’odore del sangue e il sapore del sangue, perché dal naso scende verso le labbra. Passo dopo passo dopo passo c’è l’odore della polvere da sparo e delle sigarette rinchiuse in un ballatoio,leggi »

HO DOVUTO SPIEGARE CHE AMO UN RAGAZZO DOWN Una mattina ho raccontato agli ascoltatori di radio24 il mio amico Andrea. Poi mi sono seduta qui, dove sto ora, e non potevo smettere di fissare la vecchia fotografia bianca a esili tratti marrone appesa alla parete accanto alla portafinestra: Toro-Si-Siede, oleggi »

LA MELANZANA C’è un cortile. Il pavimento è di cemento livellato, il grigio è scuro, ma è l’ombra del pergolato, da dove spuntano grappoli d’uva nera, che dà la giusta luce all’angolo di mondo che per la vecchia signora è l’unico orizzonte, giorno dopo giorno. La bella stagione aiuta illeggi »

STRUMENTALE Mi accorgo che il mio mento si abbandona a se stesso, come un supporto stanco, un foglio di carta piegato troppe volte per appianare la gamba corta di un tavolino da bar, questo tavolino da bar. Quasi non riesco più a capire se sto seduto accanto o sotto laleggi »

In occasione dell’inaugurazione del Centro studi disabilità che si terrà al Caffè Letterario Primo Piano, Via Beccaria 10, Brescia, io e Stefania Carcupino porteremo il nostro reading musicale da Non volevo morire vergine anche qui. Patrocinio Anffas Brescia e Associazione Culturale Tessere Trame L’appuntamento con il reading è alle oreleggi »

GLI SCRITTORI MORTI Al culmine della disperazione, divorato da un’ansia insopportabile, iniziai a frequentare chiese e cimiteri, a dormire nelle bare dei morti, a cospargermi il volto della sabbia che producevano i loro corpi. Potevo allora vedere e ascoltare dei mondi nuovi, immerso in una distesa di lapidi, oppure sottoleggi »

DOPO IL LAVORO, PRIMA DI CASA Mi accomodo all’ultimo tavolino del bar in cui vengo ogni tanto. Piango e non so il perché. Piango dentro e non c’è verso di far uscire una lacrima. E così adesso sono immobile, fermo. Poi di che cazzo mi lamento, in fondo la saluteleggi »